Economia

Eni, conti d'oro: l'utile dei nove mesi vola a 3,13 miliardi

Eni: Descalzi, generazione cassa eccellente grazie a risultati

Nel terzo trimestre dell'anno Eni ha realizzato un utile netto adjusted di 1,39 miliardi di euro (0,23 miliardi nel terzo trimestre 2017). Lo sottolinea il gruppo in una nota aggiungendo che nei nove mesi si e' attestato a 3,13 miliardi di euro (piu' che raddoppiato nei confronti dei primi nove mesi del 2017). L'utile operativo adjusted e' stato di 3,3 miliardi di euro nel terzo trimestre, piu' che triplicato rispetto al periodo di confronto, mentre nei nove mesi e' stato di 8,25 miliardi di euro piu' che raddoppiato rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L'utile netto e' stato di 1,53 miliardi di euro nel trimestre e di 3,73 miliardi di euro nei nove mesi.

La generazione di cassa operativa si e' attestata a 4,1 miliardi di euro nel terzo trimestre 2018 (+90% verso il terzo trimestre 2017) e a 9,32 miliardi nei nove mesi (+37% vs. nove mesi 2017). Gli investimenti netti sono ammontati a 5,52 miliardi nei nove mesi mentre l'indebitamento finanziario netto scende a 9 miliardi, in riduzione di 1,91 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017, dopo aver pagato dividendi di 2,95 miliardi. Il leverage e' allo 0,18 in riduzione rispetto allo 0,23 del 31 dicembre 2017.

Eni: produzione idrocarburi +1,2% in trimestre, +3,9% in 9 mesi

La produzione di idrocarburi nel terzo trimestre si e' attestata a 1,8 milioni di boe/g (barili di olio equivalente al giorno, ndr), +1,2% a prezzi costanti (invariata su base reported perche' tiene conto dell'effetto prezzo nei Psa, production sharing agreement). Lo sottolinea l'Eni in un comunicato spiegando che la "crescita e' stata frenata dai minori volumi di gas prodotti rispetto alle attese a causa di eventi esogeni in alcuni paesi". Nei nove mesi la produzione e' stata di 1,84 milioni di boe/g, +3,9% a prezzi costanti (+3% su base reported). La performance, evidenzia Eni, "riflette il contributo dei ramp-up dei progetti del 2017 in particolare in Egitto, Indonesia, Congo e Ghana e degli start-up 2018 (per un contributo complessivo di 284 mila boe/giorno), le maggiori produzioni di Kashagan e Italia, nonche' l'ingresso nei due Concession Agreement offshore in produzione di Lower Zakum (5%) e Umm Shaif/Nasr (10%) negli Emirati Arabi Uniti. Tali fattori sono stati parzialmente compensati dai minori entitlements nei Psa per l'effetto prezzo, dai minori volumi di gas prodotti in alcuni paesi a causa di eventi esogeni e dai declini di giacimenti maturi. Escludendo l'effetto prezzo nei contratti Psa (circa 22 mila boe/giorno e 15 mila boe/giorno, rispettivamente nel trimestre e nei nove mesi), la produzione e' in crescita dell'1,2% e del 3,9%, rispettivamente nel trimestre e nei nove mesi.

Eni: Descalzi, generazione cassa eccellente grazie a risultati

"Sono particolarmente soddisfatto dei risultati del trimestre che ci hanno consentito di produrre una generazione di cassa eccellente. Gli incassi netti operativi sono stati pari a 4,1 miliardi di euro, il doppio rispetto al terzo trimestre 2017 e, ancora piu' importante, il 35% in piu' rispetto al secondo trimestre 2018 che aveva registrato un prezzo medio Brent simile all'attuale. Tutti i business hanno operato bene, con un Upstream che mette in luce la sua piena capacita' di monetizzare scenari favorevoli dei prezzi degli idrocarburi e soprattutto di incrementare il valore anche a scenari costanti". Questo il commento dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi ai risultati del gruppo del terzo trimestre. "I business mid-downstream - ha proseguito - dimostrano di aver acquisito un livello di sostenibilita' in uno scenario per loro complessivamente non favorevole. Grazie a questa performance raggiungiamo un debito netto di 9 miliardi di euro, in riduzione di circa 900 milioni di euro rispetto a fine giugno pur avendo gia' corrisposto tutti i dividendi di competenza di quest'anno. Possiamo inoltre confermare per il 2018 una neutralita' di cassa di Gruppo, compresa la copertura dei dividendi, a 55 dolllari/barile, oltre 20 dollari piu' bassa rispetto alle quotazioni Brent attuali, a testimonianza della disciplina finanziaria che siamo determinati a mantenere nel tempo", ha concluso il manager