Economia

Eni produce più barili e l'utile vola. Nel trimestre 978 milioni di profitti

L'amministratore delegato Claudio Descalzi: "Risultati eccellenti, ottenuti principalmente grazie alle maggiori produzioni di idrocarburi"

L'Eni chiude il primo trimestre con un utile netto pari a 946 milioni di euro (-2%) e un utile netto adjusted di 978 milioni (+31%). Lo comunica il gruppo petrolifero. Nel primo trimestre 2018 l'utile operativo adjusted si e' attestato a 2,38 miliardi (in crescita del 30%) ed e' stato trainato, spiega la nota, dalla "solida performance del settore esplorazione e produzione che registra un incremento del 47%, beneficiando del rafforzamento dello scenario petrolifero, peraltro attenuato dal cambio (+8% l'incremento delle quotazioni in euro del marker Brent, +24% la quotazione in dollari) e della crescita produttiva".

Il settore gas and power ha conseguito un utile operativo adjusted di 0,3 miliardi, in linea con il primo trimestre 2017 "per effetto della positiva performance del business GNL (vendite +35% a 2,7 miliardi di metri cubi) che ha beneficiato di maggiori margini e volumi grazie all'integrazione con l'upstream, nonche' di ulteriori azioni sui contratti long-term in grado di assorbire l'effetto legato ai proventi una tantum registrati nel 2017".

Il settore Raffinazione-marketing e Chimica ha registrato una flessione del 59% dell'utile operativo "a causa dello scenario particolarmente sfavorevole, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti da iniziative di ottimizzazione e di efficienza e dalla migliorata performance impiantistica": nella chimica, in particolare, il gruppo paga anche la flessione dei margini del polietilene, condizionati dall'eccesso di offerta proveniente dai mercati medio orientali.

Nel primo trimestre i risultati economici e finanziari di Eni "sono stati eccellenti, migliorando in misura piu' che proporzionale rispetto allo scenario petrolifero. Rispetto al primo trimestre 2017, con un incremento del prezzo Brent in euro dell'8%, l'utile operativo adjusted di gruppo e' aumentato del 30%, mentre la generazione di cassa da risultato e' cresciuta del 22%". Lo afferma l'amministratore delegato Claudio Descalzi nella nota sui conti.

Questi risultati, aggiunge, "sono stati ottenuti principalmente grazie alle maggiori produzioni di idrocarburi, che hanno spinto il risultato operativo E&P con un incremento del 47%. Nel primo trimestre sono inoltre proseguite le azioni di ottimizzazione del nostro portafoglio assets con l'ingresso negli Emirati Arabi Uniti, una delle aree piu' produttive al mondo, e la vendita di un ulteriore 10% del campo di Zohr in Egitto.

Anche i business Mid-Downstream hanno ottenuto risultati importanti nel trimestre, nonostante uno scenario per loro meno favorevole rispetto al 2017, beneficiando delle azioni di rafforzamento e sviluppo messe in campo negli ultimi 3 anni. In particolare il GNL ha conseguito risultati di rilievo, frutto dell'accresciuta integrazione con le altre attivita' di gruppo. Sulla base di questi risultati e della strategia annunciata con il Piano 2018-2021, confermo per il 2018 l'obiettivo di una cash neutrality a un prezzo del Brent pari a 55$ al barile".