Economia
Eni, S&P taglia l'outlook a negativo. Investimenti giù di 2 miliardi

Il Cane a Sei Zampe rivede il business 2020 e 2021
Coronavirus e crollo dei prezzi del petrolio costringono Eni a fare una revisione degli obiettivi del Piano 2020-2021 riducendo di fatto l'entita' degli investimenti per il prossimo biennio. La decisione arriva nel giorno in cui S&P ha tagliato l'outlook del gruppo petrolifero da stabile a negativo (ma resta invariato il rating 'A-') e l'amministratore delegato, Claudio Descalzi, spiega che gli interventi messi in campo hanno "l'obiettivo di difendere la solidita' del nostro bilancio e del dividendo, preservando al contempo i piu' alti standard di sicurezza sul lavoro".
Rispetto a quanto comunicato al mercato il 18 marzo scorso, Eni ha annunciato oggi, subito dopo la chiusura dei mercati, di aver completato in anticipo la revisione del piano di attivita' indotto dalla forte riduzione dei prezzi delle commodity e dai vincoli oggi prevedibili derivati dalla pandemia di COVID-19. In particolare, nel 2020 il Cane a Sei Zampe ridurra' la spesa in conto capitale (capex) di circa 2 miliardi di euro, pari al 25% del totale previsto a budget e le spese operative (opex) di circa 400 milioni di euro. Mentre per il 2021, e' prevista una riduzione dei capex di circa 2,5-3 miliardi di euro, pari al 30-35% di quanto previsto per lo stesso anno a piano.
I progetti interessati dagli interventi riguardano principalmente le attivita' upstream, in particolare quelle relative all'ottimizzazione della produzione e ai nuovi progetti di sviluppo il cui avvio era previsto a breve. Ma Eni assicura tuttavia che in entrambi i casi l'attivita' potra' essere riavviata velocemente al ripresentarsi delle condizioni ottimali, e con essa il recupero della produzione correlata. Per effetto di questa manovra e dello scenario particolarmente depresso, la produzione nel 2020 dovrebbe dunque attestarsi tra 1,8 e 1,84 milioni di barili di olio equivalente al giorno, e rimarra' invariata anche l'anno successivo.