Economia

Eni: utile I semestre a 983 milioni, adjusted vola a 1,2 mld

Eni: utile I semestre a 983 milioni, adjusted vola a 1,2 mld

L'Eni chiude il primo semestre dell'anno con un utile netto di 983 milioni, a fronte di perdite per 829 milioni segnate nello stesso periodo dello scorso anno. Vola l'utile netto adjusted, che si attesta a 1,2 miliardi, contro il rosso di 315 milioni segnato nel 2016. Il secondo trimestre si chiude con guadagni netti per 18 milioni, contro i 446 milioni persi l'anno precedente, e vede l'utile netto adjusted collocarsi a 463 milioni contro i 317 milioni di rosso del 2016. L'utile operativo adjusted quintuplica a 1,02 miliardi nel secondo trimestre e quadruplica a 2,85 miliardi nel semestre.

Produzione idrocarburi +3,3% nel II trimestre

La produzione di idrocarburi di Eni e' cresciuta del 3,3% a 1,771 milioni di barili d'olio equivalenti al giorno nel secondo trimestre. Lo comunica il gruppo petrolifero sottolineando che nel primo semestre l'incremento e' stato del 2,,8% a 1,783 milioni di barili. La performance, spiega una nota, riflette gli avvii di nuovi giacimenti e il ramp-up dei progetti del 2016 in particolare in Angola, Egitto, Ghana, Indonesia, Kazakhstan e Norvegia (per un contributo di 224 mila boe/giorno e 192 mila boe/giorno, rispettivamente nel trimestre e nel semestre); nonche' la circostanza che il corrispondente periodo del 2016 registrava maggiori fermate per attivita' manutentive. Tali fattori sono stati parzialmente compensati dai tagli produttivi Opec, dall'effetto prezzo e dal declino di giacimenti maturi. Escludendo l'effetto prezzo nei contratti Psa e i tagli Opec (complessivamente circa 30 mila boe/giorno e 50 mila boe/giorno, rispettivamente nel trimestre e nel semestre), la produzione e' in crescita del 5,2% (+6,1% nel primo semestre).

Nel dettaglio, la produzione di petrolio e' stata di 827 mila barili/giorno, in riduzione di 25 mila barili/giorno, pari al 2,9%, rispetto al secondo trimestre 2016 (830 mila barili/giorno nel primo semestre, in riduzione del 4,7%). Il declino dei giacimenti maturi, l'effetto prezzo e i tagli Opec sono stati parzialmente compensati dagli start-up e ramp-up del periodo in particolare in Angola, Ghana, Kazakhstan e Norvegia. La produzione di gas naturale e' stata, invece, di 146 milioni di metri cubi/giorno con una crescita di 13 milioni di metri cubi/giorno, pari al 9,8% rispetto al corrispondente periodo del 2016 (147 milioni di metri cubi/giorno nel primo semestre, in crescita del 10,5%). Gli start-up e ramp-up produttivi sono stati parzialmente compensati dal declino di giacimenti maturi e dall'effetto prezzo. Per quanto riguarda il 2017, viene confermato il target di 1,84 milioni di barili d'olio equivalenti al giorno (+5% rispetto al 2016) grazie agli avvii di nuovi progetti (Indonesia, Angola e Ghana) e ai ramp-up dei giacimenti avviati nel 2016, principalmente in Kazakhstan, Egitto e Norvegia. L'imprevista interruzione dell'attivita' produttiva in Val d'Agri protrattasi per quasi un intero trimestre e gli effetti dei tagli Opec, afferma Eni, saranno compensati dalle ulteriori iniziative di ottimizzazione della produzione messe in atto e dall'avvio anticipato dei grandi progetti in Angola, Indonesia e Ghana. Confermato anche il target 2017 di nuove risorse esplorative: 0,8 miliardi di barili d'olio equivalenti al costo unitario di circa 1 dollaro al barile.

Descalzi, risultati eccellenti nel I semestre

"Nel primo semestre dell'anno abbiamo ottenuto risultati eccellenti che confermano la bonta' della nostra strategia". E' quanto afferma l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, dopo la diffusione dei conti. In una nota, il top manager ricorda che il gruppo ha "avviato in tempi record la produzione di tre grandi progetti offshore in Ghana, Angola e Indonesia, dimostrando la nostra eccellenza anche nella fase di sviluppo, oltre che in quella esplorativa che ci ha garantito nel primo semestre 500 milioni di barili di nuove risorse. Nei primi sei mesi dell'anno, abbiamo cosi' ottenuto circa 200 mila boe/giorno di nuova produzione, raggiungendo un tasso di crescita superiore al 6% e proseguendo nel trend intrapreso gia' nei mesi precedenti. A questo si andra' ad aggiungere l'avvio della produzione del campo di Zohr, che avverra' entro la fine dell'anno". Questi risultati, prosegue Descalzi, "sono stati realizzati mantenendo una struttura di spesa estremamente efficiente, grazie alla quale ridurremo i capex di circa il 18% rispetto al 2016 come da piano. I business del gas, della R&M e della Chimica continuano a ottenere risultati sopra le attese: la Chimica, in particolare, ha raggiunto un risultato record con oltre 300 milioni di euro di Ebit, segno che gli sforzi fatti per il potenziamento, riposizionamento dei portafogli prodotti e la ricerca di efficienza stanno dando i loro frutti. Tutto questo ci ha consentito, nonostante uno scenario Brent ancora volatile, una generazione organica di cassa di circa 5 miliardi di euro con un free cash flow di 700 milioni di euro: siamo quindi in grado di confermare gli obiettivi di copertura organica di investimenti e dividendo. Su queste basi", conclude Deescalzi, "confermero' la proposta al cda del 14 settembre di un acconto dividendo pari a 0,40 euro per azione".