Economia
Turismo, 2015 l’anno d’oro. Italia seconda: supera la Francia
Può spiegare?
"In futuro l'Agenzia potrebbe presentare un piano promozionale via web e chiedere dei soldi ad hoc al governo per portare a compimento questo progetto. Non si tratterebbe così di un generico finanziamento a un ente pubblico, ma a una sua specifica attività promozionale del brand Italia all'estero. L'Enit propone un progetto e se il governo lo approva, poi può metterci anche i soldi".
Ma con un ingente piano di riduzione fiscale da 35 miliardi per il prossimo triennio, il limite europeo invalicabile del 3% nel deficit/Pil e un debito/Pil che solo il prossimo anno inizierà a calare, il Ministero dell'Economia aprirà i cordoni della borsa?
"Deve farlo. Secondo gli ultimi dati disponibili (2013, ndr), il turismo ha contribuito per il 10,6% del Pil italiano e ha creato 2,6 milioni di posti di lavoro. Ed è possibile pensare che, con alcune iniziative specifiche, che questo contributo possa crescere in maniera significativa".
Nella relazione al bilancio 2014, lei lamenta che l'Enit ha "difficoltà nello spendere con tempestività le risorse disponibili". Cosa intendeva?
"A causa delle norme sulla trasparenzza e sulla correttezza negli appalti pubblici, è difficile azionare e muovere i fondi dello Stato e riuscire, parallelamente, a investire in tempo, ad esempio, nelle attività di promozione sul web. Azioni che richiedono una certa tempistica".
Poi, oltre alle difficoltà operative, a complicare la risalita dell'Italia nella classifica europea ci si mette anche un'odiosa tassa di soggiorno di alcuni Comuni. Tassa che è più alta rispetto al competitor Francia e che il governo sembra voler incentivare nella prossima legge di Stabilità...
"C'è sicuramente un problema di competitività e di confronti che il turista fa nelle spese che sosterrebbe in Italia rispetto ad altre destinazioni in altri Paesi. Sarebbe poi utile che il prelievo ad hoc non venisse utilizzato come una tassa che serve solo per far quadrare i bilanci delle amministrazioni comunali o statali, ma che fosse una tassa di scopo. Utilizzata cioè per migliorare la qualità dei servizi turistici ai visitatori stranieri e ai cittadini".
Come mai la presidente Eveline Christillin non si è ancora insediata?
"C'è un percorso amministrativo da rispettare. Percorso a fronte del quale era prevista la nomina del nuovo presidente dell'Enit a fine luglio da parte del Capo dello Stato e la successiva registrazione della Corte dei Conti".
Avete già delle cifre sul giro d'affari generato dall'Expo e delle stime su quello che muoverà il Giubileo?
"Ancora no. Il contributo dell'Expo al Pil non solo della Lombardia è un dato sicuro. Basta osservare l'affollamento che c'è stato nelle ultime settimane e che ci sarà da qui alla fine di ottobre".