Economia
Eredità Agnelli, nessun tesoro fantasma: Marella non risiedeva in Italia. I legali di John Elkann rompono il silenzio
Secono la difesa di Elkann, la residenza svizzera di Marella è da considerarsi valida, sminuendo l’idea che il patrimonio all’estero possa essere definito “occulto"
Difesa Elkann: "Marella non era residente in Italia, nessun patrimonio occulto"
Il nodo della residenza di Marella Caracciolo Agnelli e del suo presunto “tesoro occulto” scuote da mesi i salotti legali e mediatici italiani. Al centro delle indagini c’è l’eredità della moglie dell'Avvocato, valutata oltre 700 milioni di euro e celata, secondo i pm torinesi, in due trust alle Bahamas. Eppure, la difesa dei tre fratelli Elkann – John, Lapo e Ginevra – ha preso, per la prima volta, posizione sulla questione: nessun patrimonio nascosto, nessun occultamento. Secondo i legali degli Elkann: "Marella Caracciolo non era residente in Italia."
La figlia, Margherita Agnelli, sostiene invece che sua madre vivesse principalmente in Italia, e non in Svizzera come indicato, il che renderebbe applicabile la legge italiana in tema di successione. Per la procura, la presenza assidua di Marella in Italia la renderebbe a tutti gli effetti residente fiscale italiana. E quindi se Marella fosse considerata residente italiana, l’accordo successorio del 2004, che ha escluso Margherita dall’eredità del padre, potrebbe infatti essere invalidato poiché la legge italiana garantisce la legittima agli eredi.
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Di fronte a queste accuse, gli avvocati di John Elkann hanno rotto il silenzio per chiarire la loro linea difensiva in un’intervista rilasciata al programma Rai “FarWest", in onda venerdì 15 su Rai 3 alle 21.25 L’avvocato Paolo Siniscalchi ha dichiarato che la residenza svizzera di Marella è da considerarsi valida, sminuendo l’idea che il patrimonio all’estero possa essere definito “occulto.” Secondo la difesa, tutte le dichiarazioni dei redditi sono state presentate regolarmente dai fratelli Elkann, rendendo priva di fondamento l’accusa di frode fiscale.
Ma la questione resta comunque molto complessa. Margherita ha molte cose in ballo: se riuscisse a dimostrare la residenza italiana della madre, potrebbe usare l'indagine penale nella causa civile parallela per riaprire la questione ereditaria e contestare i famosi, e milionari, accordi di Ginevra del 2004.