Economia
Ethereum, la piattaforma vale 366,1 miliardi. Supera Bank of America e Disney
Ethereum vale più di Bank of America: ma perché?
Ginettaccio Bartali avrebbe detto che “gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”. E allora, senza lanciarsi in falsi moralismi o tentativi di trasformarsi in bacchettoni dell’economia moderna, desta davvero tanto stupore vedere che oggi la capitalizzazione della piattaforma blockchain Ethereum vale 366,1 miliardi di dollari, quasi 20 in più di Bank of America. È la finanza, bellezza? Sì, ma a occhio qualcosa non sta funzionando benissimo.
E lascia sgomenti il fatto che una valuta immateriale, che risponde a poche regole e nessuna regolamentazione – “ai piani alti” si inizia a parlare di qualche norma, ma siamo veramente agli albori – venga valutata più dello storico istituto di credito americano, che ha in pancia mutui, prestiti, asset liquidi e illiquidi, sedi, dipendenti, scrivanie (solo momentaneamente vuote).
Da una parte un’economia che per quanto sbagliata, per quanto fallace – come mostrato dalla crisi del 2008 – ha sempre dimostrato di avere modo di essere governata, fermata, normata. Dall’altra piattaforme opache, che dovrebbero rappresentare un’alternativa al turbo-capitalismo ma mostrano di averne difetti ancora più macroscopici. Nel mezzo la quotazione di Coinbase che fa valere il sistema di scambio di beni digitali circa 60 miliardi di dollari.
Per non parlare del fratello maggiore di Ether, il Bitcoin che oggi vale oltre 850 miliardi in borsa e che ha attirato le attenzioni di un altro “pifferaio magico” come Elon Musk, uno capace di capitalizzare con Tesla centinaia di miliardi in più rispetto a Volkswagen o Toyota con una produzione di vetture infinitesima. Ha investito quasi due miliardi a gennaio, provocando immediatamente un’impennata nella valutazione. Tradotto: Elon Musk e i suoi hanno avuto una plusvalenza in bilancio pari a un miliardo nel volgere di un paio di mesi. Cose mai viste.
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