Economia
Euribor, tassi a zero toccasana per i mutui ma sono un rischio per le pensioni
Il rischio è che nel momento in cui la Bce smetterà di acquistare bond sul mercato e magari la Federal Reserve o la Bank of England inizieranno a rialzare prudentemente i tassi, gli investitori si precipitino a vendere i bond comprati negli ultimi mesi, con un repentino calo delle quotazioni. Questo comporterebbe delle minusvalenze per il fondo pensione (o qualsiasi altro investitore che avesse puntato sul reddito fisso), tanto più marcata quanto maggiore fosse la durata media del suo portafoglio obbligazionario, data la relazione inversa tra prezzi e rendimento rappresentata dalla “duration” dei titoli (appunto la loro vita media residua). Per capirci, un bond a tasso fisso a 10 anni ha una duration pari a circa 6-6,5: vuol dire che dopo 6-6,5 anni il capitale investito vi sarà già “tornato indietro”, ma vuol anche dire che ogni variazione percentuale dei tassi produrrà una variazione percentuale di 6-6,5 volte sui prezzi.
Se i tassi aumentassero rispetto ad oggi di appena lo 0,25% tali titoli perderebbero l’1,625%, ossia si mangerebbero più di un anno di interessi (nel caso dei Btp, perché nel caso dei Bund non basterebbero i 10 anni di durata a pareggiare le perdite). Se poi l’aumento fosse nel tempo superiore, magari col tasso applicato dalla Bce sulle operazioni di rifinanziamento principali che dallo 0,05% attuale risalisse all’1,25% a cui si trovava sei anni fa, nell’aprile 2009, i bond in questione perderebbero poco meno dell’8%, bruciando quasi sei anni di interessi (sempre nel caso dei Btp, mentre i Bund non avrebbero alcuna speranza di evitare perdite in conto capitale). Ora: immaginate di non essere il gestore del fondo pensione, ma uno dei suoi assicurati. Se tra dieci anni doveste andare in pensione e scopriste che il vostro fondo non ha prodotto alcun rendimento rispetto alla semplice somma algebrica dei vostri versamenti, forse persino ha subito una perdita complessiva, potendo dunque restituirvi a malapena il capitale da voi stessi versato, come vi sentireste? Bene: avete appena capito qual è il lato oscuro dell’attuale fase di mercato e perché gli investitori tedeschi (e svizzeri) sono sempre più nervosi.
Luca Spoldi