Economia
EuroDisney, l'87% del capitale in mano a Topolino e al principe Al-Walid
Il numero dei visitatori era già in calo da un po'. Ora, l'inverno che si preannuncia freddo e il rischio di altri attentati non aiutano certo Disneyland Paris, il parco divertimenti più grande d'Europa che ha appena riaperto dopo quattro giorni di chiusura per rispetto nei confronti delle vittime dei blitz terrostici e messo a segno un oneroso piano di riapitalizzazione da un miliardo di euro annunciato un anno fa per far fronte alle perdite legate ai minori biglietti staccati che tra 2012 e 2014 sono scesi da 16 a 14,2 milioni. Operazione al termine del quale la casa madre Walt Disney Company e il principe saudita Al-Walid, secondo azionista della società con il 10%, restano all'87% del capitale.
"A conclusione della messa in opera del meccanismo anti-diluitivo, che costituisce l'ultima tappa del piano di ricapitalizzazione del gruppo Euro Disney Sca, Edl Holding, Edi ed Edlc detengono un totale di 600.922.335 azioni della societa', rappresentanti altrettanti diritti di voto, pari al 76,71 % del capitale e dei diritti di voto della societa'" ha fatto sapere Euro Disney in una nota.
Mantenendo la propria quota, anche i sauditi hanno partecipato alla ricapitalizzazione. La Kingdom Holding Company del principe saudita Al-Walid bin Talal (la controlla con il 95%), ha annunciato di aver messo sul piatto 49,2 milioni di euro, ovvero 52,37 milioni di dollari.
La ricapitalizzazione prevede un’iniezione di capitale in contanti da 420 milioni di euro e la conversione in azioni di 600 milioni di euro di crediti detenuti dalla casa madre americana Walt Disney Company, che ha il 39,8%.
Tornando all'operatività del parco, Eurodisney fatica a ripartire. In questo secondo giorno di riapertura i visitatori sono pochi, le file alle attrazioni insolitamente brevi. Una mamma spiega a Le Parisien di essere venuta solo per non deludere il figlio, un'altra non vede l'ora di tornare a casa. Ma c'è anche chi, come le due ventenni Alice e Céline, ha "una gran voglia di divertirsi", perché "se ci chiudiamo in casa vuol dire che i terroristi hanno vinto".
La situazione è molto preoccupante, e il settore corre già ai ripari. Il sindacato nazionale Synhorcat offre aiuto nella gestione di problemi di liquidità e gestione dei dipendenti, e ha chiesto la creazione di un fondo ad hoc che garantisca linee di credito per i più in difficoltà. Mentre la banca pubblica d'investimento Bpi ha già annunciato che sospenderà per sei mesi tutti i pagamenti di rate di debiti.