Economia

Exor, Elkann fa il bis nel lusso. La nuova vita della Galassia Agnelli

di Marco Scotti

Dopo Shang Xia,la holding investe 541 mln in un altro brand del lusso: le scarpe Louboutin. La scelta di puntare su un settore che garantisce i migliori margini

D’altro canto, c’è chi sostiene che l’allargamento della galassia editoriale alla storicamente “nemica” Gedi abbia un significato preciso: evitare che una voce storica della sinistra come Repubblica potesse avanzare una levata di scudi contro la nuova politica di Exor. La quale, dall’alto dei suoi 135 miliardi di fatturato e oltre 160 di attivi non sembra un’azienda che abbia perso la bussola, ma piuttosto che stia “covando” qualcosa di grosso. Il lusso, tra l’altro, è quello che garantisce le migliori marginalità.

Non ci sarebbe da stupirsi se, ad esempio, Elkann decidesse di mantenere forte la presenza nel lusso, facendo leva sull’incredibile appeal di Ferrari, per cementare una progressiva partecipazione in un empireo, quello appunto luxury, che al momento è governato da due nomi su tutti: Lvmh da una parte e Kering dall’altra.

In mezzo, certo, c’è la famiglia Dumas che controlla Hermès, di fatto l’unico brand capace di resistere alle avance di Pinault e di Arnault. Oltretutto, la fiche esplorativa da 80 milioni, proprio in tandem con Hermès, per il controllo del brand cinese permette di iniziare a mettere quel “piede nella porta” nello sterminato mercato asiatico.

E infatti la potenza di fuoco di Exor è enorme: il fatturato è quasi tre volte quello di Lvmh, che oltretutto avrà dovuto limare qualche cifra a causa della pandemia. E se l’idea folle di Elkann fosse quella di dichiarare guerra ai francesi dopo aver finto di essere subalterno? A quanto risulta ad Affaritaliani.it questa ipotesi per ora da catalogare tra quelle poco probabili potrebbe diventare sempre più concreta.