Economia
Exor, tutti i guai della cassaforte degli Agnelli
Il numero uno di Exor, John Elkann riuscirà a pilotare il gruppo senza più il prezioso aiuto di Sergio Marchionne? Bella domanda a tre mesi dalla scomparsa del manager italo-canadese. Per esempio c'è un'operazione di integrazione di Fiat Chrysler Automobiles che rimane in alto mare, mentre i profitti del colosso delle riassicurazioni PartnerRe sono in contrazione.
Insomma, la redditività la cassaforte degli Agnelli, su cui prospera la folta famiglia Agnelli-Elkann, pare meno granitica. Secondo Milano Finanza se Fiat-Chrisler dovesse davvero lasciare il gruppo il volto di Exor cambierà inevitabilmente, perdendo quegli ultimi connotati di pesantezza industriale e avviandosi verso una maggiore libertà nell’interpretare il suo autentico ruolo: quello di una holding la cui principale missione è tutelare gli interessi della famiglia Agnelli.
D'altronde nel corso delle ultime sedute in Borsa la situazione tecnica di Exor si è indebolita. Il titolo è stato infatti respinto dalla solida barriera grafica posta a quota 59 euro e ha subito una brusca flessione.