Economia
Expo 2030, Massolo deposita la candidatura: "Corsa ancora aperta per Roma"
Il presidente del Comitato promotore annuncia la candidatura di Roma per l'edizione 2030 della fiera. La votazione finale si concluderà nel novembre 2023
Roma 2030 punta molto sulla bontà della proposta e sul forte sostegno interno, attestato dall'interesse del settore privato, dalla fondazione promossa da Unindustria, Cna Roma, Coldiretti Roma, Confcommercio Roma, Federlazio, Ance Roma-Acer e Confesercenti e da un sondaggio da cui emerge che sette italiani su 10 sono favorevoli all'Expo. “Abbiamo curato molto la qualità del nostro progetto sia dal punto di vista architettonico che della logistica e delle iniziative di tipo urbanistico", sottolinea Massolo, "abbiamo pensato a un'Expo concentrata (con la riqualificazione di un quadrante di 210 ettari a Tor Vergata, ndr) ma che lasci anche traccia nella città tutta intera, un po' come accade a Venezia per la Biennale".
"Più che valorizzare noi stessi, ci proponiamo di offrire una scenografia, un quadro, che è quello di Roma, per dare al mondo e ai Paesi partecipanti l'occasione di ripensare la relazione tra persone e territori", aggiunge, "visto che uno dei temi principali è proprio la qualità della vita".
"La nostra campagna è stata incentrata su come rendersi utili, non su un uso privato delle istituzioni internazionali ma su come diventare uno strumento multilaterale", insiste il presidente dell'Ispi ed ex segretario generale della Farnesina. L'esito è molto incerto, con Busan e Riad che possono contare su grandi mezzi economici e Odessa che ovviamente rappresenta una grande suggestione con l'Ucraina in guerra.
"È molto presto per fare previsioni", assicura Massolo, "indubbiamente ci sono riserve sulla qualità di alcuni progetti ma questo emergerà più avanti. Per noi Odessa ha un grande valore simbolico e siamo ovviamente disponibili a iniziative dell'Expo 2030 per salvare il patrimonio culturale ucraino danneggiato dalla guerra".
A decidere la corsa "non è mai un singolo elemento" geopolitico o legato al progetto, sottolinea Massolo, "a un certo punto si sviluppa la percezione, che in questo momento ancora non c'è, che una candidatura stia prendendo quota rispetto alle altre". Ma Roma può almeno contare sulla solidarietà dei partner Ue? "I Paesi europei ci hanno sempre abituato a decisioni molto individuali" in questo tipo di votazioni, avverte nel ricordo di tante simili competizioni in cui i membri dell'Unione sono andati in ordine sparso.