Economia
Facebook, multa miliardaria per la privacy. Zuckerberg patteggia con la Ftc

Facebook rischia multa salata per lo scandalo Cambridge Analytica e Zuckerberg patteggia con la Ftc
Facebook rischia una sanzione monstre da parte della Ftc per lo scandalo Cambridge Analytica. Il CEO Mark Zuckerberg cerca l'accordo
Facebook rischia una multa miliardaria negli Usa per lo scandalo dell'ormai fallita Cambridge Analytica con la quale avrebbe condiviso i dati privati di 87 milioni di utenti e per altri casi di violazione della privacy. Lo scrive il Washington Post segnalando che il social media sta patteggiando con l'autorità statunitense Federal Trade Commission (Ftc) e che non è stato ancora trovato un accordo sull'entità della multa.
L'intesa contemplerà anche cambiamenti obbligatori nel business della società di Mark Zuckerberg. La multa piu' grande mai inflitta fino ad ora dalla Ftc per violazione della privacy ha riguardato Google nel 2012, pari a 22,5 milioni di dollari.
Lunerdì l'ex capo della sicurezza del social network Alex Stamos in una intervista alla Cnn ha rivelato che la cultura della leadership in Facebook è paragonabile a Game of Thrones, la serie tv nota per intrighi e lotte di potere anche truculente. Stamos ha ricoperto questo ruolo dal 2015 al 2018, anni cruciali per la società di Mark Zuckerberg travolta dal Russiagate e dal caso Cambridge Analytica. Ora lavora come professore alla Stanford University.
"La verità è che c'è un po' di cultura di Game of Thrones tra i dirigenti e - ha sottolineato l'ex manager di Facebook - uno dei problemi nell'avere un gruppo molto affiatato di persone che prendono decisioni è che poi è molto difficile ammettere di aver sbagliato". Stamos ha anche spiegato nel corso dell'intervista alla Cnn che la responsabilità finale di alcuni dei problemi di Facebook risiede nel ruolo del Ceo Mark Zuckerberg.
Secondo Business Insider, l'ex manager durante il suo lavoro in Facebook si è spesso scontrato con la numero due Sheryl Sandberg soprattutto in merito all'interferenza russa sulla piattaforma, avendone informato il consiglio di amministrazione senza avvisarla. Non è la prima volta che un ex dirigente di Facebook, critica la società una volta andato via.
C'è stato Sean Parker, fondatore di Napster e primo presidente di Facebook, che ha accusato il social di aver sfruttato le vulnerabilità della psicologia umana. "Abbiamo creato strumenti che stanno facendo a pezzi il tessuto sociale", ha invece detto Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente di Facebook.