Economia
Fca, Fiom: "Non abbandoni l'Italia". Elkann: resteremo alla guida. No tagli
I sindacati chiedono subito l'apertura di un tavolo di confronti con tutte le parti sociali
Il settore dell'auto "è in profonda trasformazione, sia per quanto riguarda i prodotti e le motorizzazioni, che per gli assetti proprietari generati da accorpamenti e spezzatini. C'è bisogno di affrontare la situazione con impegni precisi da parte della famiglia Agnelli/Elkann e la convocazione da parte del governo di un tavolo sull'automotive che coinvolga sindacati e imprese". Lo ha detto Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom-Cgil, commentando la lettera aperta che l'assemblea dei lavoratori dei gruppi Fca/Cnh Industrial e dell'indotto dell'automotive ha scritto al presidente di Fca John Elkann, per esprimere la necessita' di "trovare delle soluzioni utili a uscire da una situazione che sembra non avere sbocchi. Tanto piu' alla luce della notizia che Fca ha fatto una proposta di fusione al gruppo francese Renault".
Nella lettera si legge che "e' ormai ufficiale la proposta di una fusione tra Fca e un altro costruttore europeo. Se cio' dovesse avvenire ci auguriamo che non siano sacrificati stabilimenti italiani. Per questi motivi ci rivolgiamo a lei presidente, che e' a capo dell'azienda e rappresenta la continuita' con la storia ultracentenaria della sua famiglia e della Fabbrica Italiana Automobili Torino, perche' si istituisca da subito un tavolo di confronti con tutte le parti sociali interessate, istituzioni e organizzazioni sindacali e di categoria, per affrontare la situazione e dare risposte che possano fermare il declino e creare le condizioni per il ritorno allo sviluppo e alla crescita economica e sociale di quella che anche lei chiama la nostra comunita'".
Secondo l'assemblea, "la Fiat deve continuare a creare, sviluppare, produrre a Torino e in Italia. La Fiat ha fatto la storia del nostro Paese e non puo' abbandonarlo cosi'. Noi tutti non lo meritiamo".
Immediata la risposta di John Elkann agli stakeholder, fra cui le associazioni di rappresentanza dei lavoratori. “L’automobile è in fortissimo mutamento. Fiat è nata 120 anni fa, Renault anche, la mia famiglia è associata con quest'industria da allora. Gli anni che abbiamo davanti sono anni con tantissime sfide e noi queste sfide le prendiamo perché siamo convinti che ci siano tante opportunità", ha detto il presidente Fca che sembra confermare un impegno della famiglia Agnelli per il futuro a dispetto di chi ipotizza un disimpegno.
Con Renault, “creeremo il terzo produttore di auto al mondo, il più grande con il partner giapponese Nissan-Mitsubishi. Dall'esperienza avuta con Fiat Chrysler creando Fca siamo molto incoraggiati su quello che si potrà fare tutti insieme, è la ragione della nostra proposta”. E ai sindacati dice: “Come avete visto dalle nostre dichiarazioni non c'è nessun impatto, non ci sono chiusure di stabilimento. Al contrario, tutti i Paesi e l'Italia, il nostro Paese, avranno dei grandi benefici se questa opportunità andrà avanti'.