Economia
Fca, rumors: blocco dei dividendi per 12 mesi dal prestito. Il titolo crolla
Compromesso politico sulla concessione della garanzia. Cedole straordinarie (5,5 miliardi) a rischio
Le nubi politiche, che si stanno addensando sul flusso cedolare futuro e che nel caso del dividendo straordinario da 5, 5 miliardi è da erogare prima della fusione con Psa, spaventano gli investitori in borsa. In più, a intimorire il mercato ci si mettono anche le richieste di condizionalità che arrivano dalla maggioranza mentre sale il dibattito politico dopo la richiesta di accedere alle garanzie pubbliche di Sace, paletti operativi e ingerenze che di solito gli investitori non apprezzano.
E così, a poco dalla campanella di inizio contrattazioni a Piazza Affari, il titolo del gruppo automobilistico peggiora e finisce in asta di volatilità, lasciando sul terreno un 5,5% potenziale. Rientrato in contrattazione, cede il 4,4% a 7,113 euro, dopo un minimo a 7,031, livello che non vedeva da inizio aprile.
La richiesta del prestito da 6,3 miliardi è stata condizionata alla cancellazione del dividendo ordinario da 1,1 miliardi sul bilancio 2019, che sarebbe stato distribuito in giugno. Un prerequisito a cui dal Lingotto per accedere alla liquidità low cost resa disponibile dalle garanzie pubbliche hanno rinunciato senza batter ciglio.
Ma la polemica politica che si è scatenata attorno a questo finanziamento, non solo tra governo e opposizione ma anche all’interno delle forze di maggioranza, potrebbe portare anche alla cancellazione del dividendo straordinario da 5,5 miliardi da distribuire prima del closing con Psa. In teoria l’aggregazione sull’asse Torino-Parigi dovrebbe avvenire a inizio 2021 e ciò permetterebbe alla cedola straordinaria di sfuggire ai vincoli temporali imposti dal governo.
La Fiom chiede di bloccare tutto il flusso di dividendi da qui fino alla fine del prestito, opzione che però devalorizzerebbe la società. Così nella maggioranza prende corpo l’opzione, da inserire in un emendamento al decreto Liquidità presto in corversione in Parlamento (appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale), di congelare le cedole fino ai 12 mesi successivi all’erogazione del prestito da 6,3 miliardi. Dunque, mettendo a rischio il dividendo straordinario visto che secondo la timeline comunicata dal Lingotto la fusione con Peugeot diventerà operativa nel primo trimestre 2021.
Qualora la cedola straordinaria fosse cancellata o ridotta, altererebbe gli equilibri raggiunti tra Fca e Psa per la fusione spingendo le parti a rivedere qualcosa per mantenere inalterati i rapporti. Ieri, dopo il titolare del Tesoro Roberto Gualtieri, anche il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha messo sul tavolo altre condizionalità (oltre a quella della cancellazione del dividendo ordinario) per la concessione delle garanzie pubbliche (il prestito sarà erogato da Banca Intesa): “Fca non può delocalizzare, bisogna realizzare e implementare il piano industriale in Italia, bisogna investire in Italia e mantenere i livelli occupazionali nel Paese”. Quindi oltre alla posticipazione della cedola straordinaria, fra le garanzie precise per erogare i fondi, il Governo studia anche il mantenimento dei livelli occupazionali nazionali, il blocco delle delocalizzazioni e la conferma dei 5 miliardi di investimenti in Italia.
Gli analisti di Equita "ritengono che non ci siano problemi per l'erogazione, mentre potrebbero esserci modifiche ad hoc per quanto riguarda la distribuzione di dividendi. In ogni caso allo stato attuale nessuno starebbe chiedendo il divieto (anche perche' si tratta di un accordo siglato prima dell'entrata in vigore della legge sui finanziamenti garantiti introdotta ad aprile), ma solo un allungamento dei tempi per distribuirlo". Per Equita, che su Fca ha un giudizio buy con target a 9,9 euro, "questo finanziamento serve per superare la fase piu' acuta della crisi, ma nel caso di condizioni restrittive non escludiamo che possa essere rimborsato in anticipo attingendo ad altre fonti di finanziamento".