Economia

Ferragni, un altro colpo basso da un socio. L'influencer di nuovo in tribunale

di Redazione Economia

La mossa di Pasquale Morgese, che ha il 27,5 delle azioni, potrebbe essere il colpo di grazia. L'imprenditore contesta l'aumento di capitale di 2 mln di Fenice

Chiara Ferragni, il socio Morgese accusa la gestione. In arrivo un'altra battaglia legale

Lo scontro fra i soci nella galassia societaria di Chiara Ferragni è ormai una battaglia senza esclusione di colpi. Per tentare di salvare un impero oramai in crisi, la stessa influencer e il primo socio, Alchimia (insieme con Sisterhood, la finanziaria della Ferragni che ha il 32% di Fenice) hanno iniettato 500 mila euro, un finanziamento soci che appare più come un cerotto su una ferita aperta.

Secondo quanto riportato dal Il Messaggero, dopo la turbolenta uscita di Fabio Maria Damato, ex direttore generale di Fenice (proprietaria del brand Ferragni), e Tbs Crew (responsabile del blog e dell’e-commerce) a gettare altra benzina sul fuoco è l'imprenditore di Barletta, Pasquale Morgese che è entrato in Fenice qualche anno fa. Tra lui e la Ferragni non scorrerebbe buon sangue già da tempo, e la cosa non sarebbe affatto positiva visto che Morgese detiene il 27,5% delle azioni comprate dall’ex compagno e socio della Ferragni, Riccardo Pozzoli.

La miccia è stata accesa da una lettera inviata dal legale di Morgese, dello studio Francesco Garbagnati di Milano, al consiglio di amministrazione di Fenice, guidato da Paolo Barletta, primo azionista con il 40% attraverso Alchimia. Morgese non risparmia colpi, contestando duramente una serie di mosse nella gestione della società. Tra queste, critica l'aumento di capitale di 2 milioni di euro a cui non ha partecipato, oltre a scelte più recenti. Il tutto in un "tono" che lascia presagire una battaglia legale.

Ferragni MorgeseChiara Ferragni -  Pasquale Morgese
 

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La frattura tra Pasquale Morgese e Chiara Ferragni risale al 2020, quando i due si separarono nel contesto societario di Serendipity, l'azienda dell'influencer. Questo divorzio segnò la fine dei contratti con Mofra e N1, aziende di proprietà dell’imprenditore pugliese, con le quali Ferragni collaborava dal 2018 per la produzione di calzature e accessori. E ora, la missiva di Morgese irrompe come un fulmine a ciel sereno. Il mondo Ferragni è già spaccato in due, soprattutto dopo l'atteso ma controverso allontanamento di Damato, che molti ritenevano dovesse avvenire già a dicembre.

Eppure questo è solo la punta dell'iceberg. Ora il socio Alchimia, come riportato dal Messaggero, ha inviato Lorenzo Castelli, il manager incaricato di rilanciare il gruppo di Chiara Ferragni, a fare da "commissario" per scrutinare a fondo conti e amministrazione. In particolare Castelli si starebbe  concentrando sul bilancio 2023, che dovrà affrontare nodi critici come il caso Balocco, le controversie sulle uova di Pasqua e la perdita di alcune licenze. Parallelamente, starebbe anche mettendo in atto strategie di espansione volte a rilanciare il business in Oriente e nei paesi arabi. In ogni caso il vero banco di prova sarà l'approvazione del bilancio 2023, che potrebbe richiedere una drastica revisione della governance, e in quel caso l'impero Ferragni potrebbe davvero sgretolarsi come un castello di sabbia.