Economia

Stellantis e il campus dimenticato; la fabbrica dei talenti chiusa da 13 anni

di Nino Sangerardi

"La fabbrica dei talenti", il campus di Melfi che doveva essere un centro di eccellenza per l'innovazione è ancora chiuso. Investiti diciotto milioni nel 2010

“In questa situazione—sottolinea il presidente Simonetti—dove brilla l’incapacità e inerzia del Governo locale e nazionale, abbiamo verificato il destino del Campus: chiuso e sigillato. Su questa vicenda silenzio assoluto da parte di Fiat, Regione e Comune di Melfi. Per non parlare dell’Api-Bas che dovrebbe gestire le aree industriali, recuperare i capannoni e aziende chiuse, attrarre investimenti, che adesso si occupa di bollette del gas. E’ necessaria quindi una qualche azione delle parti sociali per il riutilizzo del capannone e relative infrastrutture, prima che soggetti abilitati in furti di rame, sanitari eccetera, in questo caso di macchinari e tecnologie, entrino  nel laboratorio per prendere senza alcun ostacolo il bottino. Una vicenda che illumina il quadro delle capacità dei Governi ad affrontare la ristrutturazione del comparto e dell’assenza totale di politica industriale assegnata a dirigenti e assessori dilettanti. Pertanto diventa essenziale la messa a punto di una nuova Vertenza Basilicata che unifichi la lotta per il lavoro, una buona spesa pubblica e l’uso ottimale delle risorse europee e nazionali”.

Forse c’è il rischio di trovarsi, a breve scadenza,  nel rivedere quanto accaduto al termine degli Anni Ottanta in Val Basento, provincia di Matera. Qui Enichem spa e altre multinazionali hanno dismesso gradualmente l’importante zona industriale: prima la cassa integrazione pluriennale, poi le cosiddette “mobilità” e l’utilizzo  di sostegni all’esodo per i dipendenti. In prosieguo ecco bandi di industrializzazione e fiumi di sovvenzioni economiche statali. Sul territorio si contemplano dismissioni e pesanti siti inquinati.

Un capolavoro italico di creazione di industrie senza progresso. Tra l’altro è giusto ricordare la sottoscrizione, anno 1987,  tra Ministro dell’Industria, Gruppo Eni e Regione Basilicata dell’Accordo di programma denominato “Reindustrializzazione e realizzazione del Parco tecnologico della Val Basento”. Dotazione iniziale di 583 miliardi di lire : 410 miliardi inerente reindustrializzazione e 226 riguardo il Parco tecnologico.

Nel corso del 2000 la Procura della Repubblica di Matera, stante la Relazione della Commissione d’inchiesta sulla Val Basento deliberata dal Consiglio regionale lucano e altre notizie criminis, apre un’indagine. Ad oggi, inizio maggio 2023, non c’è evidenza pubblica in merito alle decisioni dei Magistrati della Città dei Sassi: archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio o altro? Strano, trattandosi di una quantità non modesta di pubblico denaro.