Economia
Fisco, concorrenza, appalti: tempi di tutte le sfide di Draghi per il Pnrr
La delega fiscale, il ddl Concorrenza e la riforma del Codice appalti "sono il blocco dei provvedimenti principali" per l'attuazione del Recovery Plan
L'agenda del Governo per i 191 miliardi di euro messi sul tavolo dall'Europa
La delega fiscale, il ddl Concorrenza e la riforma del Codice appalti "sono il blocco dei provvedimenti principali" per l'attuazione del Recovery Plan. Lo ha detto ieri in conferenza stampa il presidente del Consiglio, Mario Draghi. In ballo ci sono i 191 miliardi di euro messi sul tavolo dall'Europa per ripartire dopo la pandemia, di cui 69 a fondo perduto. Draghi affretta i tempi: "Questo deve essere fatto ora, perchè poi bisogna scrivere i decreti delegati e il termine per la Concorrenza è fine anno. Quindi bisogna approvare la riforma in tempo utile per i decreti delegati".
Martedì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato l'emendamento al disegno di legge concorrenza relativo alle modalità di affidamento delle concessioni demaniali. Sui balneari il testo prevede che le concessioni in essere continuino ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023. Il ddl concorrenza è attualmente all'esame della Commissione Industria del Senato. La prossima settimana si svolgeranno alcune audizioni.
Secondo quanto affermato dalla prima relazione del governo al Parlamento in materia di Pnrr, "la delega per la riforma del codice degli appalti pubblici" andrà approvata entro il 30 giugno 2022 "mentre per l'entrata in vigore dei relativi decreti legislativi è previsto il termine del 30 marzo 2023". Il relativo disegno di legge delega è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 giugno ed è ora all'esame della Commissione Lavori pubblici del Senato. Relatori il cinquestelle Andrea Cioffi e la leghista Simona Pergreffi.
Il disegno di legge reca la delega al Governo per la disciplina dei contratti pubblici, anche al fine di adeguare la normativa interna al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, e di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, nonchè al fine di evitare l'avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate.
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