Migranti, l'Ecofin valuta la flessibilità. Per Renzi 3,3 miliardi di manovra in più - Affaritaliani.it

Economia

Migranti, l'Ecofin valuta la flessibilità. Per Renzi 3,3 miliardi di manovra in più

C’è attesa per la riunione dell’Ecofin in calendario per domani martedì 6 ottobre da cui potrebbero arrivare indicazioni al Governo italiano sul tema della flessibilità extra sui conti pubblici. Si riapre il confronto sulla valutazione delle spese per i migranti. Se venissero riconosciute come circostanza eccezionale, potrebbero fruttare alla legge di Stabilità uno spazio di manovra di 3,3 miliardi, ovvero 0,2 punti di Pil. Ma la partita è ancora tutta da giocare, perché finora, tra i ministri dell’Ecofin, non c’è un appoggio molto esteso all’idea, e la Commissione ha un po’ frenato gli entusiasmi del mese scorso. Intanto il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, in un’intervista mette in evidenza come sia possibile "abbassare la pressione fiscale ma bisognerà compensare con dei tagli strutturali alla spesa pubblica".

Secondo il rappresentante europeo "la fase acuta della crisi è alle spalle, la ripresa c’è anche se è ancora debole, ora dobbiamo passare a una nuova fase di riforme". In questo contesto Moscovici apre alla decisione del premier italiano Matteo Renzi di procedere al taglio fiscale sulla casa: "Bruxelles deve fissare i fini – spiega il Commissario – ma i mezzi per raggiungerli spettano ai singoli governi". "Renzi – riferisce il commissario europeo – mi ha parlato della sua intenzione di abbassare alcune tasse. Ho risposto che può fare come meglio crede ma che, contestualmente, dovrà presentarci dei risparmi strutturali sulla spesa pubblica che compensino il mancato gettito fiscale. Insomma: l’impegno complessivo sull’equilibrio dei conti deve rimanere inalterato".

Questa Commissione, spiega ancora Moscovici, "continuerà a far rispettare le regole fissate ma facendo leva su alcune flessibilità che già esistono nei Trattati per incoraggiare i governi che investono e fanno delle riforme". Tornando all’analisi sulla flessibilità sembra emergere che nessuno dei Paesi ha speso tanto da rischiare di sforare il tetto del deficit, e quindi di entrare in procedura. Una circostanza che ha portato la Commissione a decidere, per ora, che la valutazione su una eventuale flessibilità ‘extra’ legata ai migranti verrà fatta "caso per caso" e "sulla base dei documenti di bilancio che saranno presentati", ha detto nei giorni scorsi la portavoce del presidente Juncker, Mina Andreeva. Nel caso di un via libera, la palla passerà alla Commissione Europea, quando il prossimo novembre valuterà le leggi di stabilità e i bilanci.