Economia
Fondazione Crt, Palenzona si dimette: "Non posso tollerare maldicenze"
Colpo di scena, il presidente Palenzona lascia la presidenza. Ecco alcuni estratti della lettera di addio che Affaritaliani ha potuto visionare in esclusiva
Fondazione Crt, Palenzona lascia la presidenza
Il presidente della Fondazione Crt Fabrizio Palenzona si è dimesso. Lo si apprende da fonti qualificate. Ieri si era dimesso il segretario generale Andrea Varese, sostituito ad interim da Annapaola Venezia. Il braccio di ferro tra Palenzona e gli organi di vertice della Fondazione Crt era ormai in corso da giorni e con il passare delle ore è sembrato evidente che fosse molto difficile ricomporre le profonde divergenze.
Al consiglio di amministrazione di ieri, lunedì 15 aprile, finito quasi a mezzanotte Palenzona si è collegato solo all'inizio e non ha assistito alle nomine delle partecipate. Già venerdì scorso, nel cda in cui è esploso lo scontro con la sfiducia al segretario generale Varese, Palenzona aveva interrotto due volte l'incontro.
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Affaritaliani.it ha potuto visionare in esclusiva la lettera inviata da Palenzona ai membri del consiglio. "Certamente, per la mia storia, - si legge nella missiva - per il mio percorso e anche per le profonde convinzioni che hanno ispirato questa mia Presidenza, non posso tollerare maldicenze e comportamenti opportunistici - siano essi manifestamente contrari con la missione della Fondazione o comunque anche solo incoerenti con i valori e i principi che mi avevano portato ad accettare il ruolo offertomi di Presidente della Fondazione - ne’ tantomeno giungere a compromessi sull’etica o sulla legalità".
Le voci sulle sue dimissioni erano piuttosto insistenti dal momento che ormai era isolato nel consiglio di amministrazione che ha infatti deliberato sulle nomine in sua assenza. Anche nel consiglio di indirizzo venerdì scorso sono state effettuate nomine diverse dalle sue attese.
E continua con altri attacchi ancor più pesanti: "Mi riferisco a quest’ultima (la legalità, ndr) riguardo al pessimo spettacolo offerto nei tempi più recenti da taluni componenti degli organi sociali, - scrive Palenzona - che hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione di un ente volto invece all’aiuto filantropico e al sostegno di iniziative sociali ed economiche a favore della cultura e della scienza, da dispiegarsi nelle comunità territoriali e nel Paese in coerenza con la missione propria delle Fondazioni Bancarie".
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Il consiglio di amministrazione che è finito ieri quasi a mezzanotte, dopo avere nominato segretaria generale ad interim Annapaola Venezia, già vice di Andrea Varese e manager da 18 anni nell’ente non profit torinese, ha anche varato con voto unanime le nomine delle partecipate. Non c'è ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma il quadro è chiaro. Davide Canavesio sarà il presidente e amministratore delegato delle Ogr, Caterina Bima la vicepresidente.
Lo stesso Canavesio sarà vicepresidente di Equiter, mentre Antonello Monti presiederà Ream con vice sempre Bima e Canavesio. Varese, ex manager di Unicredit, ha preso atto della sfiducia di quattro consiglieri su sette (Canavesio, Bima, Monti e Di Mascio).
Per quanto riguarda la successione, la partita passa nella mani rispettivamente del Consiglio di indirizzo per quanto concerne il nuovo presidente e del Consiglio di amministrazione per quel che riguarda il nuovo segretario. Ma, a quanto risulta ad Affaritaliani.it, al momento non ci sono ancora nomi sul piatto, in quanto si tratta di una disputa tutta "torinese".