Economia

Fondi europei 2021-2027: Italia incapace di spendere, usato lo 0,9% di 74 mld

di Redazione Economia

Altro che Pnrr, il nostro Paese non è in grado neanche di utilizzare i miliardi "regalati" del Fondo coesione. L'Ue: "Bisogna accelerare sui programmi"

Fondi europei, così per l'Italia sfumano le opportunità di costruire strade e ferrovie

Oltre ai circa 200 miliardi del Pnrr, esistono anche altri fondi stanziati dall'Europa ai singoli Stati, si tratta dei soldi per la coesione che provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo e se per il Pnrr la situazione è preoccupante, in merito a questi altri soldi a disposizione dell'Italia il dato è allarmante. Che la spesa dei fondi strutturali europei da parte delle regioni e dei ministeri - riporta Il Sole 24 Ore - procedesse con difficoltà è un dato storico. Ma nella programmazione 2021-2027 sta assumendo dimensioni molto preoccupanti. A fine aprile, su 74 miliardi di euro la spesa effettiva era ferma a 621 milioni, lo 0,9% del totale. Questo si ricava dall’ultima trasmissione trimestrale a Bruxelles dei dati delle autorità di gestione dei programmi. Nessun segnale di accelerazione rispetto a quanto indicato a fine dicembre nella nota di aggiornamento al Def, quando la spesa era pari a 535 milioni (0,7%). Senza una svolta davvero radicale, sarà dunque impossibile utilizzare tutte queste risorse.

Leggi anche: Pnrr, l’Ue riceve la richiesta della sesta rata dall’Italia: pronti 8,5 mld

Giustificato, dunque, - prosegue Il Sole - il richiamo della Commissione europea nelle raccomandazioni all’Italia approvate il 19 giugno, ad "accelerare l’attuazione dei programmi della politica di coesione", un obiettivo considerato "cruciale, insieme al rafforzamento della capacità amministrativa a livello nazionale ma soprattutto negli enti locali". La Commissione ha chiesto all’Italia di approfittare della revisione di medio termine per rivedere i programmi entro marzo prossimo, tenendo conto delle "sfide" individuate nelle raccomandazioni Ue, in particolare "le disparità che persistono" tra Centro-Nord e Mezzogiorno.

Con 42 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 l’Italia è il secondo beneficiario dei fondi strutturali europei, dopo la Polonia. Si tratta del Fondo per lo sviluppo regionale e del Fondo sociale plus. A questa cifra si aggiunge il cofinanziamento nazionale che porta il totale a circa 74 miliardi. Le risorse devono essere impegnate entro il 2027 e spese entro il 2029, altrimenti non vengono erogate. Ma a metà dei sette anni del programma la spesa è quasi nulla.