Economia
Gedi, il primo anno della gestione Elkann? Perdita di 166 milioni
71 mln di ricavi in fumo in 12 mesi per il gruppo che edita Repubblica, Stampa e Secolo. Giù diffusione e pubblicità (-20%). Svalutazioni. Ora lo stato di crisi
Ora come raccontato nei giorni scorsi da Tag43, l’amministratore delegato Maurizio Scannavino si appresterebbe a una ristrutturazione radicale, con una serie di misure che vanno da pre-pensionamenti massicci a Repubblica e La Stampa, alla chiusura delle sedi locali, alla razionalizzazione del portafoglio delle testate. Tra le prime vittime anche il sito Business Insider che verrebbe chiuso secondo fonti contattate da Affaritaliani.it.
Un quadro di grave crisi che avrebbe messo in ginocchio padroni meno robusti di Exor. In fondo Gedi vale meno dell’1% dell’attivo totale della holding olandese. E la finanziaria guidata da Elkann può permettersi il lusso di assorbire qualsiasi perdita del suo business editoriale.
In fondo la passione del nipote dell’Avvocato per i giornali ha un prezzo più che sostenibile a fronte dei benefici indiretti che derivano dal controllo dell’informazione. Tanto più in una fase delicata per l’ex Fca, finita sotto l’ombrello dei francesi con Stellantis, che vedrà con ogni probabilità tagli di stabilimenti e occupazione proprio in Italia. E pur posseduta da una finanziaria che fino all’esplosione del Covid macinava utili netti per 3 miliardi di euro, Gedi finirà per chiedere lo stato di crisi e farsi finanziare i pre-pensionamenti dei giornalisti dallo Stato. In fondo così fan tutti.