Economia

Generali, altolà Consob sull'inoptato: sale in Cattolica sopra il 25%? Opa

La tutela degli azionisti di minoranza della compagnia veronese

Altolà della Consob a Generali sull’operazione Cattolica: un eventuale superamento da parte del Leone (autorizzato dall’Ivass a salire fino al 49,9%) della soglia del 25% del capitale della compagnia assicurativa scaligera non esenterebbe il gruppo triestino dall'obbligo di un'offerta di pubblica di acquisto. L’authority guidata da Paolo Savona, che dunque pone come prioritaria la tutela dei piccoli azionisti, è intervenuta sul tema rispondendo, con una comunicazione dello scorso 24 novembre pubblicata oggi sul suo sito internet, a un quesito non citando le due compagnie ma riferimendosi ad esse.



Il tema, nello specifico del quesito posto, riguarda il possibile superamento della soglia di Opa nel caso in cui Generali avesse esercitato il diritto di opzione sulle azioni Cattolica derivanti dal recesso spettante ai soci che non hanno concorso all'approvazione della trasformazione da cooperativa in Spa. Nel caso di ulteriore acquisto di azioni, poi non verificatosi, il Leone, attualmente primo azionisto del gruppo veronese con il 24,4% del capitale dopo l'aumento di capitale riservato dello scorso ottobre, avrebbe superato la soglia di Opa.

Complice anche un prezzo delle azioni stabilito per il recesso superiore a quello attuale di borsa, le azioni liberate dai soci che hanno esercitato il recesso sono rimaste quasi totalmente inoptate, portando Cattolica a ricomprarle, utilizzando la riserva straordinaria disponibile, con un esborso di 112,56 milioni. Se da una parte il solo riacquisto delle azioni di recesso è stato sostenibile per la compagnia veronese presieduta da Paolo Bedoni, è altrettanto vero che tutta l'operazione di rafforzamento patrimoniale del gruppo può essere vista come un soccorso di Generali a Cattolica, che difficilmente sarebbe riuscita a trovare sul mercato investitori pronti a sottoscrivere 500 milioni di aumento di capitale nei tempi rapidissimi chiesti dall'Ivass e con una trasformazione societaria da cooperativa a Spa da attuare nel frattempo.

"Gli ulteriori acquisti che venissero effettuati prima di un incremento partecipativo eventualmente esentabile per “cause indipendenti dalla volontà dell’acquirente potrebbero presentare quel carattere di volontarietà atto ad inibire l'operatività di tale esenzione, ove gli stessi si rivelassero non marginali ai fini del superamento delle soglie rilevanti, tenuto anche conto della già nota tempistica delle operazioni", ha spiegato la Consob. L’indicazione dell’authority rimane valida anche per l’appuntamento di gennaio, quando la compagnia scaligera dovrebbe lanciare un aumento di capitale in opzione per 200 milioni di euro, con l'acquisto da parte di Generali delle eventuali azioni oggetto dell’inoptato.