Generali, rumors: il Leone alla campagna di Russia. Due miliardi per l'M&A - Affaritaliani.it

Economia

Generali, rumors: il Leone alla campagna di Russia. Due miliardi per l'M&A

Sul tavolo del management delle Generali arriva il dossier Russia. La compagnia, scrive Il Sole 24 Ore, starebbe valutando un'operazione di ampio respiro nel paese guidato da Vladimir Putin. In particolare, sarebbe gia' stato individuato un potenziale target. La societa' da anni e' azionista rilevante dell'operatore locale Ingosstrakh. Partita che, nel corso del tempo, Generali, pur giocando diverse carte, non e' mai riuscita a sbloccare. Ragione per cui ora nel mirino sarebbe finita un'altra opportunita'. Si tratterebbe di una societa' attiva principalmente nel settore dei danni e ben posizionata in termini di quote di mercato. Il valore dell'operazione sarebbe vicino ai 2 miliardi di euro. Quanto ai potenziali candidati, i nomi sarebbero fondamentalmente tre: Vtb Insurance, Reso-Garantia e Rosgosstrakh.

Tra queste, pero', secondo quanto ricostruito dal giornale, la preda piu' plausibile potrebbe essere Reso-Garantia, compagnia fondata nel 1991 e che fa capo alla famiglia Sarkisov e di cui Axa nel 2008 ha acquistato una quota vicina al 38%. Si tratta di uno dei principali operatori russi, soprattutto nel mercato dei danni. Al punto che, stando alle ultime stime, vanterebbe una quota di mercato prossima al 9%. Reso e' una societa' che distribuisce attraverso tutti i canali disponibili, con particolare attenzione pero' al canale degli agenti considerato che dispone di una rete di circa 30.000 agenti. Inoltre ha una base clienti vicina ai 10 milioni di persone. Il dossier, in ogni caso, sarebbe in fase embrionale. Tanto che, a tal proposito, lo studio di "fattibilita'" sarebbe appena all'inizio. Il ceo di Generali, Philippe Donnet, ha piu' volte sottolineato che, tanto piu' in epoca post Covid, si potrebbero presentare diverse opportunita' di crescita.

Ogni occasione dovra' pero' essere valutata secondo parametri ben specifici: dovra' innanzitutto avere determinate logiche industriali e strategiche, in primis favorire la crescita, e poi dovra' rispettare i dettami di rigore finanziario che la societa' si e' data. E anche l'eventuale campagna di Russia dovra' dunque svilupparsi all'interno di questo quadro. La scelta della Russia non e' peraltro casuale.

Piu' volte il ceo ha ricordato di avere come obiettivo cardine quello di fare in modo che il Leone si consolidi in Europa con un occhio di riguardo all'Europa dell'Est che negli anni ha dato parecchie soddisfazioni in termini di performance e soprattutto continua a presentare importanti potenzialita' dal punto di vista della penetrazione. Le recenti previsioni rispetto al futuro della Russia mostrano peraltro una potenziale ripresa piuttosto rapida: secondo le stime riprendera' a crescere gia' nella seconda parte del 2021 incrementando il tasso di occupazione sino ai livelli pre-pandemia. Questo, abbinato al fatto che la nazione e' strutturalmente sotto-assicurata, avrebbe convinto i manager ad accendere un faro sul dossier.