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Economia
Generali, utili giù nei primi tre mesi. Giù in Borsa. Il piano sul risparmio

Generali archivia il primo trimestre con un utile netto in calo del 9% a 535 milioni di euro, sotto le attese che erano in media per 597 milioni, e un risultato operativo in crescita del 4,2% a 1,2 miliardi di euro in linea con il consensus. Numeri che la Borsa ha accolto male. Nella prima parte della seduta di Piazza Affari, il titolo Generali infatti va giù lasciando sul terreno quasi un punto e mezzo percentuale.  

Il Combined ratio e' al 93,1%, nonostante maggiori sinistri catastrofali mentre l'operating Roe annualizzato in miglioramento al 13,6% in linea con i target (oltre il 13%). I premi sono calati del 2,5% a 19,2 mld con il Danni in crescita dell'1,9% e il Vita in calo del 4,6%. La flessione del risultato netto, spiega la nota, e' ascrivibile al minor risultato non operativo degli investimenti a seguito principalmente della politica di riduzione dei profitti da realizzo e al maggior impatto della fiscalita'. Il Regulatory Solvency Ratio e' al 178% mentre l'Economic Solvency Ratio al 195%. Il calo dell'utile netto riflette la contrazione del risultato non operativo caratterizzato da minori profitti di realizzo per circa 100 milioni, in particolare sul segmento obbligazionario e immobiliare, coerentemente con la strategia del gruppo di preservare la redditivita' futura degli investimenti.

Il piano della compagnia sul risparmio gestito/ Generali annuncia l'attesa nuova strategia per l'asset management: la divisione dedicata accrescera' le proprie competenze di investimento e arricchira' la sua offerta di prodotti raggiungendo i 500 mld di asset gestiti entro il 2020 con un risultato netto di 300 mln l'anno, incrementando di 150 mln l'utile netto del gruppo. L'efficienza del business ridurra' di 16 p.p. il rapporto costi/ricavi fino al 55% entro il 2020. La nuova strategia creera' la piu' grande piattaforma multi boutique in Europa fra gli asset manager assicurativi. La strategia, si legge nella nota, si basa su due pilastri: accrescere le proprie competenze, offrire soluzioni di investimento su misura per le aziende europee e prodotti di risparmio per i clienti privati. Il primo passo sara' la creazione di una nuova piattaforma sui real asset e di gestione attiva. 

Il risultato non operativo degli investimenti comprende inoltre svalutazioni effettuate nel trimestre per circa 42 milioni riferite ad Alitalia. Influisce inoltre il maggior impatto della fiscalita', che passa dal 28,5% al 30,7%, il primo trimestre dello scorso anno aveva beneficiato dell'effetto positivo su imposte per gli esercizi precedenti. La redditivita' a conto economico degli investimenti si attesta allo 0,8%. Il patrimonio netto di Gruppo si attesta a 24,3 miliardi; il calo dello 0,9% riflette prevalentemente la contrazione della riserva di utili su attivita' finanziarie disponibili per la vendita per 0,65 miliardi (-10%), a seguito del lieve incremento dei tassi di interesse e degli spread governativi che si e' riflesso sul valore degli investimenti obbligazionari. Il Regulatory Solvency Ratio e' risultato pari a 178% (dal 177% del 2016).

L'Economic Solvency Ratio, che rappresenta la visione economica del capitale ed e' calcolato applicando il modello interno all'intero perimetro del Gruppo, si e' posizionato al 195% (dal 194%). Il risultato operativo e' migliorato grazie alla performance tecnica Vita e al segmento Holding e altre attivita'. La flessione del risultato operativo Danni e' determinata principalmente dalla contrazione del risultato tecnico che riflette l'impatto di 55 mln di sinistri catastrofali, assenti lo scorso anno. II combined ratio si conferma al 93,1%. Senza considerare l'impatto di 1,1 p.p. di sinistri catastrofali, il CoR si attesterebbe ai livelli dello scorso anno.

In termini di business, nel segmento Vita (-4,6%) prosegue la politica di sottoscrizione maggiormente selettiva nei prodotti risparmio, la cui emissione e' in calo (-18,6%), soprattutto in Italia, Germania e Francia, e di ribilanciamento verso prodotti che presentano migliori caratteristiche in termini di ritorno rispetto al rischio, come le polizze puro rischio e malattia (+9,3%) e i prodotti unit linked (+26,2%), con ottime crescite in tutti paesi di operativita' del gruppo, in particolare in Italia. La raccolta netta supera i 3,4 miliardi (-24,1%) che riflette la suddetta esecuzione degli obiettivi strategici. Nel Danni si osserva una crescita dell'1,9% grazie al positivo andamento di entrambi i settori di attivita'.

L'Auto registra un +3,5% riflettendo la crescita in Germania (+3,4%), nei paesi dell'Europa Centro-orientale (+8,6%) e Americas (+38%), che piu' che compensano il perdurante calo osservato in Italia (-5,3%) che ancora risente della contrazione del premio medio; il Non Auto (+1,3%) vede in aumento i principali paesi di operativita' del Gruppo, ad eccezione dell'Italia (-5,2%) a seguito del posticipo del rinnovo di alcuni contratti corporate nel secondo trimestre dell'anno. La nuova produzione in termini di Ape (Annual Premium Equivalent) si attesta a 1,225 miliardi (-2,2%) in leggera riduzione rispetto al primo trimestre 2016. Il Valore della nuova produzione (New Business Value) aumenta del 33,3% e si attesta a 463 mln (350 mln nel I trim 2016). Le azioni del Gruppo mirate alla selettivita' nella sottoscrizione e ribilanciamento dell'offerta determinano un notevole miglioramento della marginalita' (New Business Margin al 37,8% dal 27,8% del primo trimestre).

“Voglio sottolineare la solidità dei risultati che abbiamo presentato stamattina relativamente al primo trimestre. Sono particolarmente soddisfatto per il fatto che tali risultati siano stati raggiunti con realizzi di gran lunga inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno", ha commentato il group Ceo Philippe Donnet nel corso della call per illustrare il nuovo piano di asset management.

"Q
uesto è importante - ha aggiunto il manager - perché dimostra la nostra capacità di produrre reddito oggi senza sacrificare i redditi futuri. La crescita dei due principali indicatori per un assicuratore come Generali - il new business margin e il new business value - è in linea con quanto prevede la nostra strategia. Questo set di risultati, insieme alla nuova ambizione presentata oggi sull'asset management strategy, produce l'effetto più importante per noi, e cioè quello di dare una prospettiva positiva e duratura alla nostra profittabilità operativa, che infatti cresce anche nel primo trimestre”.

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trimestrale assicurazioni generalipiano asset management assicurazioni generali





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