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Economia
Germania, mercati volatili se va a destra. Il tifo di Draghi per Cdu-Spd

Visto che quest’anno scade il contratto nazionale di 3,5 milioni di metalmeccanici (e l’anno venturo quello di 2,5 milioni di dipendenti pubblici), il tema del mercato del lavoro e dei salari, cui si lega inevitabilmente quello della produttività (e dei margini di profitto per le imprese), è stato centrale in tutta la campagna elettorale e lo sarà anche, prospetticamente, per l’intera Eurozona, dato che un ritocco all’insù dei salari tedeschi potrebbe aiutare a far risalire l’inflazione verso quel 2% annuo desiderato ufficialmente dalla Bce.

afd berlino ape
 

A ben vedere, comunque, qualunque sia il risultato di domenica la Germania continuerà ad essere il paese egemone di Eurolandia, con una probabile progressiva accettazione degli onori e degli oneri che il ruolo comporta, politicamente ed economicamente (ma è vano sperare che Berlino possa accettare la “mutualizzazione del debito” che periodicamente provano a proporre politici ed economisti italiani), mentre la Bce proseguirà, con maggiore o minore velocità, il suo riavvicinamento ad una politica monetaria “normalizzata”.

Per l’Italia in particolare cambierà ben poco, visto che i problemi principali di cui soffre il nostro Paese agli occhi degli investitori sono una produttività insufficiente rispetto ai suoi concorrenti internazionali (Germania in testa), una classe politica inadeguata, una burocrazia farraginosa, una corruzione endemica e un debito pubblico che, nonostante un fisco opprimente e un (faticoso) ritorno alla crescita appare, sempre poco sostenibile.

borsa
 

Tutti punti su cui l’esito delle elezioni tedesche potrà incidere poco, al di là di un “reset” dei livelli attrattività prospettica degli asset tricolori (bond o azioni che siano) rispetto a quelli tedeschi. 

Per cui salvo che non siate appassionati di trading e vogliate sfruttare, magari con qualche Etf a leva, la possibile maggiore volatilità dei mercati nelle prossime sedute, il miglior consiglio rimane quello di non voler a tutti i costi stravolgere i vostri portafogli il lunedì mattina, ma valutare cosa potrebbe cambiare nello scenario europeo a medio termine, non solo sulla base dei risultati tedeschi ma anche in vista delle elezioni in arrivo anche in Italia, la prossima primavera, quelle sì (forse) in grado di far mutare più decisamente il sentiment degli investitori nei confronti di Piazza Affari e dei titoli di stato italiani.

Luca Spoldi

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