Gima Tt, migliore Ipo dopo Moncler. Le fortune di Vacchi dopo il ko con Boccia
Forti acquisti sul titolo dell'azienda specializzata nell'impacchettamento delle sigarette elettroniche, pronta a nuove acquisizioni in Europa
"Un'operazione di successo paragonabile in anni recenti solo a Moncler per livello e qualità della domanda generata". Le parole di Stefano Rangone, direttore centrale di Mediobanca che l'ha accompagnata in Borsa assieme a BofA-Merrill Lynch, Equita ed Unicredit, descrivono bene il debutto a Piazza Affari di Gima Tt, società del packaging del tabacco controllata dalla Ima guidata da Alberto Vacchi. "La miglior Ipo del 217", ha sentenziato l'amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi.
Tra richieste molto forti e un congelamento in asta di volatilità sul finale della seduta, Gima Tt ha chiuso in rialzo del 22,4% a 15,3 euro. Dopo il successo registrato già in sede di Ipo, l'offerta aveva infatti raccolto richieste pari a circa 8 volte il quantitativo proposto. Il prezzo era stato fissato a 12,5 euro per azione, sul massimo della forchetta di valorizzazione tra 9,6 e appunto 12,5 euro. "Gima TT è una storia molto bella e questa è una nuova partenza", ha spiegato Sergio Marzo, presidente della società, in occasione della cerimonia di debutto a Piazza Affari.
Il 2017 è "un anno molto forte, di crescita rispetto all'anno scorso. Anche per il 2018 ci aspettiamo di raggiungere risultati in linea con le aspettative del mercato", ha sottolineato il top manager.
"Per il 2017 il nostro obiettivo di fatturato è di salire a 140-145 milioni euro dai 100 milioni del 2016, in linea con il consenso. Nel 2015 eravamo a 70 milioni". "Il consenso poi vede i ricavi 2018 a 180 milioni euro. In termini di Ebitda non abbiamo fornito un obiettivo. Il consenso è posizionato su un 40% del fatturato, sia per il 2017 sia per il 2018", ha ricordato il presidente.
Gima TT guarda alla crescita sia per linee interne sia per vie esterne: in termini di possibili acquisizioni "stiamo guardando a realtà che possano essere interessanti nell'integrazione di prodotto, ad esempio aziende spin-off di altri settori. L'obiettivo è aumentare la nostra gamma di prodotto", ha spiegato Marzo. "Siamo in fase di scouting", ha aggiunto il presidente, che in merito a una tempistica di un eventuale M&A ha risposto: "Potrebbe essere entro il primo semestre 2018". Quanto ai mezzi, "intendiamo finanziare l'eventuale M&A via cassa. Nessun aumento di capitale"; a fine giugno scorso, ha ricordato il presidente, la cassa ammontava a 17 mln euro "e a fine settembre e' salita".
E' un anno d'oro per Alberto Vacchi, presidente degli industriali di Bologna ed ex candidato alla corsa per la presidenza della Confindustria, corsa persa a marzo del 2016 con Vincenzo Boccia. L'imprenditore ha potuto però ampiamente consolarsi con l'andamento in Borsa della sua Ima che, dal 31 marzo 2016, giorno in cui l'associazione di viale dell'Astronomia ha eletto il successore di Giorgio Squinzi, ha guadagnato quasi il 57%, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di circa 3,15 miliardi di euro.