Economia
Gioco Legale, in Confindustria le rappresentanze della filiera del settore
Nella sede di Confindustria un'assemblea pubblica per promuovere la riforma del Sistema Gioco Italia nell’interesse del Paese
“Gioco legale. Una riforma condivisa nell’interesse del Paese”. Questo il titolo dell’assemblea pubblica di Sistema Gioco Italia, Federazione di Filiera dell’Industria del Gioco Lecito e dell’intrattenimento, che si è tenuta a Roma presso la sede di Confindustria.
L’incontro ha rappresentato l’occasione, per le organizzazioni datoriali, di rinnovare la comune disponibilità alle istituzioni a procedere insieme nel riordino di un settore che garantisce allo Stato entrate annuali per oltre 10 miliardi di euro e, soprattutto, un presidio per la legalità.
“Da troppo tempo siamo trattati come controparte dello Stato quando in realtà siamo il suo braccio operativo”, ha spiegato Stefano Zapponini, presidente SGI, durante il suo discorso. “Siamo coloro i quali hanno contribuito attivamente a sottrarre il gioco alla criminalità organizzata, a segnalare anomalie e operazioni sospette, a sostenere investimenti per implementare i presidi anti riciclaggio, a far emergere il lavoro nero, ad assicurare crescente gettito fiscale, a rendere più decorosi e sicuri i luoghi del gioco e dell’intrattenimento, a formare il personale addetto, a promuovere e sostenere campagne informative per la diffusione del gioco responsabile. Siamo tutto questo, in prima linea e al fianco dello Stato. Oggi è necessario guardare al settore in tutte le sue componenti per aprire un confronto, avviare insieme un dialogo. In una parola, serve fare squadra, perché il progetto di riforma è articolato e complesso, deve far fronte a una normativa abbondante e stratificata e spesso in contrapposizione”.
“Sulla riforma del gioco bisogna chiarirsi se il gioco è legale o meno”, ha chiarito Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, i microfoni di Affaritaliani.it. “Se legale vanno stimolati tutti gli aspetti di legalità relativi al gioco, che tra l’altro è fonte di ricchezza del Paese, evitare dogmi rispetto a un settore che sta subendo tantissimo in chiave di tassazione e in chiave di pregiudizio. C’è un gioco legale che va salvaguardato e ce n’è uno illegale che va combattuto”.
A margine della manifestazione Boccia ha commentato con Affaritaliani.it anche la situazione economica del Paese nell’attuale quadro geopolitico: “Esportiamo 560 miliardi di cui 450 dalla manifattura. Il nostro primo cliente è la Germania con il 12% del totale export, il secondo la Francia e il terzo gli Usa. È evidente che, se vogliamo sostenere la crescita dell’economia, con questi tre paesi dobbiamo costruire relazioni virtuose. In particolare con i primi due dobbiamo creare un asse riformista su temi quali le infrastrutture transazionali con emissione di eurobond. Dobbiamo passare, insomma, dalle tattiche di alleanze alle politiche dei fini per avere un ruolo sempre più centrale sui mercati globali”.
Tra i partecipanti all’evento Patrizia De Luise, presidente Confesercenti, Lino Enrico Stoppani, vicepresidente vicario di Confcommercio, e Carla Ruocco, presidente commissione finanze della Camera dei Deputati. “Il gioco lecito è un volano di sviluppo per l’economia, ma il settore soffre un alto livello di incertezza: si cambiano costantemente le regole, impedendo alle imprese ogni forma di programmazione”, ha spiegato De Luise. “In queste condizioni nessuna attività può crescere ed essere efficace. È arrivato dunque il momento di sedersi attorno a un tavolo.”
Durante l’iniziativa Marco Spallone, professore di economia presso l’Università di Pescara, ha presentato una relazione dalla quale emerge come lo sviluppo del comparto dei giochi produca effetti positivi per il sistema economico in termini di reddito, occupazione ed entrate erariali. Stoppani ha voluto rimarcare che “un’adeguata distribuzione del gioco legale sul territorio è garanzia di contrasto all’illegalità e presupposto per prevenire le patologie correlate. Il futuro dell’offerta legale passa per un modello di regolamentazione che sia in grado di trovare il giusto equilibrio tra contrasto all’illegalità e tutela delle persone dalle dipendenze dal gioco, anche individuando soluzioni di selezione dei giocatori.”