Economia
Green bond, da Enel a Cdp fino a Eni: tutti pazzi per le obbligazioni verdi
Il mercato italiano delle emissioni ESG registra un boom di richieste. Dal successo di Eni a Cdp fino a Enel: facciamo il punto
Green bond, corsa alle obbligazioni verdi: boom di richieste per Enel e Cdp
È febbre da green bond. Complici le tensioni sui tassi (la scorsa settimana la Banca centrale europea ha annunciato una stretta di 50 punti base, prevendendo ulteriori rialzi nel 2023, tallonata dalla Federal Reserve americana che, alle prese con un’inflazione in discesa, li ha innalzati di “soli” 25 punti”) che innalzano giocoforza i rendimenti, l’”appetito” per i bond “verdi” continua a crescere. Se da una parte la sostenibilità rimane la parola chiave di cui industria e imprese hanno sempre più bisogno, dall’altra anche il mercato finanziario si muove seguendo direttrici simili. A darne prova il principio di questo 2023, che in un solo mese, ha già registrato una vera e propria “corsa” ai bond Esg, incassando richieste boom.
Solo la scorsa settimana, ad esempio, Cassa Depositi e Prestiti ha lanciato con successo la sua prima emissione obbligazionaria verde per un ammontare di 500 milioni di euro: la domanda, pari a oltre 2,6 miliardi di euro, è stata superiore di cinque volte l’offerta con ordini provenienti da più di 130 investitori: la sola partecipazione estera ha raggiunto l’80% del totale.
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Ma non solo. Oggi è stata la volta (virtuosa) anche di Enel: dopo il successo del lancio della Gigafactory 3Sun di Catania che entro il 2024 sarà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa con una capacità produttiva di 3GW all’anno, la società energetica guidata da Francesco Starace ha collocato due sustainability-linked bonds con scadenza rispettivamente il 20 febbraio 2031 e il 20 febbraio 2043 per un totale di 1,5 miliardi di euro, registrando già il boom di ordini: l’emissione ha ricevuto richieste per oltre 3,4 miliardi di euro da parte degli investitori istituzionali.
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Green bond Eni, il boom di domanda per oltre 10 miliardi
Sempre sul fronte energetico, a incassare il record di domande (per oltre 10 miliardi) è stata anche Eni. La società guidata da Claudio Descalzi, solo poche settimane fa, ha lanciato sul mercato le prime obbligazioni del gruppo destinate al pubblico in Italia e collegate ai propri obiettivi di sostenibilità con un tasso di interesse fissato al 4,30% e oltre 300mila investitori, registrando il record italiano per una emissione obbligazionaria corporate single tranche destinata al retail.
“Il successo di questa operazione è stato straordinario e sorprendente. È stato per noi soprattutto un fortissimo riscontro in termini di fiducia da parte del pubblico italiano, ed è questo l’aspetto che ci dà maggiore soddisfazione e che ci rafforza. Tantissimi italiani hanno creduto in quello che stiamo facendo, sia in termini di progressiva evoluzione verso processi industriali e prodotti decarbonizzati, sia di garanzia della sicurezza energetica”, ha commentato il ceo di Eni Descalzi dopo il lancio.