Economia
Gucci, diritti su brand a società svizzera. Così "occultava" i soldi al Fisco
Contestata maxi-evasione da 1,4 miliardi al gruppo Kearing controllata dal miliardario Francois-Henry Pinault
Un assegno da oltre un miliardo di euro, il maxirisarcimento più alto mai versato al Fisco italiano. È questa la cifra che il gruppo Kering si appresta a pagare all'Agenzia delle Entrate al termine di una controversia fiscale nella quale la Guardia di Finanza ha contestato al gruppo francese del lusso controllato dal miliardario Francois-Henry Pinault una presunta evasione da circa 1,4 miliardi di euro con ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi.
Lo riporta il Sole 24 Ore in un lungo articolo pubblicato oggi, secondo cui la firma dell'accertamento con adesione - vale a dire dell'accordo conl'Agenzia delle Entrate che consentirà al gruppo del lusso di definire le imposte dovute ed evitare una lite tributaria - dovrebbe essere firmato nei primissimi giorni di maggio.
L’inchiesta penale sulla presunta evasione fiscale parte dalla Procura di Milano è stata chiusa alla fine dello scorso novembre, un’inchiesta in cui il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza aveva contestato il mancato pagamento delle tasse in Italia tra il 2011 e il 2017 grazie a “una stabile organizzazione occulta” costituita dalla società svizzera Lgi Luxury Goods International, che ha sede a Cadempino, nel Canton Ticino: in questo modo il gruppo Kering avrebbe evitato di pagare le tasse sulla commercializzazione in Italia di prodotti Gucci, pagando soltanto le imposte svizzere a un tasso inferiore al 9%.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, scrive sempre il Sole 24 Ore, la Guccio Gucci Spa, che ha sede a Firenze e che detiene il controllo del marchio, avrebbe concesso lo sfruttamento del brand alla Luxury Goods International svizzera (anch’essa del gruppo Kering), che si sarebbe occupata della commercializzazione dei prodotti Gucci nel mondo.
Gli investigatori delle Fiamme gialle avrebbero però accertato che la maggior parte delle funzioni di commercializzazione dei prodotti non avvenivano in Svizzera ma a Milano, dove ha sede l’unità locale della Guccio Gucci. E su quegli introiti, dunque, il gruppo Kering avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia e non in Svizzera.