Gucci lascia Roma per Milano, ira dei lavoratori: "Licenziamenti mascherati" - Affaritaliani.it

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Gucci lascia Roma per Milano, ira dei lavoratori: "Licenziamenti mascherati"

di Redazione Economia

Entro marzo l’unica sede della Capitale sarà smantellata: saranno trasferiti a Milano 153 dipendenti su 219. Il destino incerto dei lavoratori

Proteste dei lavoratori Gucci a Roma: il trasferimento a Milano mette a rischio centinaia di posti di lavoro

I dipendenti di Gucci Roma sono scesi in piazza per manifestare la propria preoccupazione e frustrazione davanti alla possibile chiusura della sede romana, attiva da 14 anni. Lo sciopero di quattro ore e il sit-in a Largo Ottavio Tassoni sono stati scatenati dall'annuncio di Gucci di trasferire 153 dipendenti su 219 a Milano entro il 1° marzo.

A ottobre, Gucci ha comunicato la sua decisione di trasferire una parte significativa del personale a Milano. Tuttavia, sindacati come la Segreteria Filctem Cgil Regionale Roma Lazio sostengono che questa mossa costituisca un "licenziamento collettivo mascherato". Secondo Federica Ricci, rappresentante sindacale, le condizioni offerte per il trasferimento non sono sufficienti a preservare l'occupazione di molti dipendenti.

La decisione di trasferire dipendenti a Milano ha indubbiamente sollevato dubbi e preoccupazioni tra i lavoratori. La difficoltà di trasferirsi in breve tempo, specialmente per coloro con famiglie, mette a rischio la stabilità occupazionale di diversi dipendenti, che potrebbero trovarsi senza alternative a causa di questa improvvisa decisione.

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Ulteriori criticità emergono per i 66 lavoratori a cui non è stato offerto il trasferimento a Milano. La mancanza di chiarezza sul destino della sede romana genera incertezza riguardo al futuro occupazionale di questi dipendenti e la richiesta dei sindacati di garantire alternative per chi non può trasferirsi sembra essere in stallo.

Mentre i dipendenti esprimono la propria opposizione attraverso scioperi e manifestazioni, la nota casa di lusso made in Italy fa sapere attraverso una nota: "In riferimento alle proteste legate al trasferimento della Direzione Creativa da Roma a Milano, la Società fa sapere che tale trasferimento è stato preannunciato alle organizzazioni sindacali agli inizi di ottobre, non prevede alcuna riduzione di personale e verrà attuato nel pieno rispetto delle normative vigenti. A tal riguardo la Società, al fine agevolare quanto più possibile il trasferimento di tutti i dipendenti coinvolti, ha previsto una serie di misure sia economiche che di fattivo supporto, particolarmente di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale. Con il trasferimento a Milano, il Direttore Creativo e i team coinvolti avranno l’opportunità di lavorare a stretto contatto con le funzioni strategiche del brand, già basate nel capoluogo lombardo, massimizzando così le necessarie interazioni e sinergie."

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