Fmi, la guerra dei dazi affonda l'economia globale. Batosta per l'Italia: Pil giù a +0,4% nel 2025. E la Germania non cresce - Affaritaliani.it

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Fmi, la guerra dei dazi affonda l'economia globale. Batosta per l'Italia: Pil giù a +0,4% nel 2025. E la Germania non cresce

L'economia mondiale è in una "fase critica" con l'incertezza che ne mette alla prova la resilienza. Le nuove stime del Fondo monetario internazionale

di Redazione

Guerra dei dazi, l’Fmi taglia sotto il 3% le stime di crescita globale

L'economia mondiale è in una "fase critica" con l'incertezza che ne mette alla prova la resilienza. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale rivedendo al ribasso le stime di crescita globali in seguito ai dazi. Il mondo rallenterà e dopo il +3,3% del 2024, quest'anno crescerà del 2,8%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Nel 2026 la crescita è stata ritoccata al ribasso di 0,3 punti al 3,0%. I rischi al ribasso dominano l'outlook: una escalation della guerra commerciale e una più elevata incertezza potrebbero ridurre ancora la crescita, mette in evidenza il Fmi.

 L'escalation delle tensioni commerciali rende "più difficile" del solito effettuare previsioni e per questo - afferma il Fmi - l'istituto di Washington ha delineato diversi scenari. Il primo è quello di riferimento e si basa sulle misure annunciate al 4 aprile. Il secondo è relativo alle stime "pre 2 aprile", il giorno dell'annuncio dei dazi reciproci e il terzo riguarda invece lo scenario post 9 aprile. Nelle previsioni "pre 2 aprile" la crescita mondiale sarebbe del 3,2% per il 2025 e per il 2026, rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali per tutti e due gli anni rispetto alle stime di gennaio. Nello scenario "post 9 aprile" la crescita è stimata al 2,8% nel 2025 e al 2,9% nel 2026, simile quindi alle previsioni di riferimento anche se la composizione varia fra i paesi. Per le economie avanzate il Fmi prevede un'accelerazione dell'inflazione, con le stime riviste al rialzo di 0,4 punti percentuali. Per il Regno Unito la revisione al rialzo è di 0,7 punti mentre per gli Stati Uniti di un punto percentuale. 

Le stime sull'Italia tra Pil in discesa e debito in risalita 

Dal taglio delle stime di crescita deciso dal Fmi in seguito all'incertezza sui dazi non si salva quasi nessun paese, neanche l'Italia. Il Fondo ha rivisto al ribasso il pil del 2025 e del 2026 rispettivamente a +0,4% (0,3 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio) e +0,8% (-0,1 punti). Per la Germania le stime sono state ridotte a crescita zero per quest'anno e un pil in aumento dello 0,9% nel 2026, mentre per la Francia a +0,6% per il 2025 e a +1,0% nel 2026. Ritocco al rialzo per la Spagna, che quest'anno crescerà del 2,5% (+0,2 punti).  Per il Regno Unito la revisione al rialzo è di 0,7 punti mentre per gli Stati Uniti di un punto percentuale. 

 Il debito pubblico italiano salirà quest'anno al 137,3% dal 135,3% del 2024. Lo prevede il Fmi stimando un ulteriore aumento al 138,5% nel 2026. Nel 2030 il debito è previsto 137,7% del pil. 

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