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Economia
Hermès, i ricavi sfiorano i 9 mld. Ma il titolo crolla: allarme produzione

Hermès, i conti del 2021 brillano ma i colli di bottiglia spaventano la produzione 

Gli effetti della pandemia e la produzione a rilento mettono ko il titolo del gruppo francese del lusso Hermès che, dopo la pubblicazione dei conti 2021, scivola alla Borsa di Parigi lasciando a terra un calo del 4,9%: il peggiore dell'indice Cac 40, a 1.194 euro. Lo storico marchio ha chiuso il 2021 con un risultato netto di 2,445 miliardi di euro e un fatturato di 9 miliardi di euro, rispettivamente in aumento del 77 e del 42 per cento rispetto all'anno precedente e oltre i livelli pre-pandemia.

Il margine operativo del gruppo ha raggiunto il 39,3% mentre il risultato operativo è salito del 78% su base annua attestandosi a 3,53 miliardi. "Nel medio termine, nonostante le incertezze economiche, geopolitiche e monetarie", il gruppo "conferma un obiettivo ambizioso di crescita del fatturato a tassi costanti", si legge nel comunicato. All'assemblea degli azionisti verrà proposto di fissare un dividendo di 8 euro per azione. Dal dividendo sara' dedotto l'acconto di 2,50 euro, che sara' posto in pagamento il prossimo 23 febbraio.

A pesare sul crollo del titolo sono state le vendite della divisione principale, la pelletteria e selleria, in calo del 5,4% a 1,015 miliardi, di riflesso a limiti alla capacita produttiva, ha spiegato Hermes. La stessa società a limitare al 7-8% l'anno la crescita del volume della sua produzione nella pelletteria, che include le celebri borse Birkin e Kelly, perchè preferisce avere lunghe lista d'attesa per i suoi prodotti più richiesti, piuttosto che accelerare la produzione per adeguarsi alla domanda. Una strategia che il gruppo non intende affatto cambiare.

"Per fabbricare una borsa Hermes ci vogliono 15 ore. Anche se c'è molto richiesta, non comincerò a farla fare in 13 ore per aumentare la produzione", ha detto il presidente esecutivo Axel Dumas, in un incontro con la stampa. Gli operatori rilevano anche che, nell'insieme, le vendite del quarto trimestre sono in rallentamento rispetto ai trimestri precedente (+31% di crescita organica nel terzo trimestre, +127% nel secondo e +44% nel primo), il che contrasta con la performance degli altri big del lusso, che hanno invece registrato un'accelerazione nel quarto trimestre. Kering ha segnato una crescita del 32% delle vendite e il polo moda e pelletteria di Lvmh del 28%.

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