Economia
Honda+Nissan+Mitsubishi: il nuovo colosso dell'automotive che spaventa Stellantis
Il colosso giapponese che preoccupa Stellantis, Honda+Nissan+Mitsubnishi, l'unione fa la forza?
Honda+Nissan+Mitsubishi: il nuovo colosso dell'automotive che spaventa Stellantis
Si intravede, all'orizzonte, un nuovo colosso dell'automobile. Viene dal Giappone e ha tre anime: quelle di Honda, Nissan e Mitsubishi, ovvero le teste che dovrebbero formare un Cerbero dalle dimensioni planetarie. Già, perché se fumata bianca sarà assisteremo alla materializzazione di quello che diventerebbe terzo produttore di auto al mondo, dopo Toyota e Volkswagen ma davanti a Hyundai e Stellantis. Scatta dunque l'allarme rosso nelle sedi operative dei king delle quattro ruote, visto che la discesa in campo di un'eventuale, gigantesca, holding nipponica mescolerebbe le carte in tavola di un settore che sta attraversando mesi convulsi.
Al momento sappiamo che Honda e Nissan hanno annunciato un memorandum d'intesa per avviare i colloqui di fusione. Il termine delle operazioni è previsto per il prossimo giugno. Attenzione però, perché nell'affare rientra a pieno titolo anche Mitsubishi, controllata per oltre un terzo proprio da Nissan. Stiamo parlando, in sostanza, dei tre principali player automobilistici del Giappone al netto dell'inarrivabile Toyota.
Il colosso giapponese che preoccupa Stellantis
“Questa non è solo un'altra ristrutturazione aziendale nel settore automobilistico. È un perno storico mirato a reinserire questi marchi storici nella cultura popolare e a renderli di nuovo rilevanti”, ha scritto Forbes, la Bibbia degli investimenti internazionali. La tripla fusione-convergenza è un modo per consentire a tre differenti aziende di unirsi in un maxi conglomerato in grado di resistere alla concorrenza mondiale - grazie a migliori economie di scala - rendere più efficienti gli investimenti, condividere know how e prodotti, oltre a immagine e cultura. L'unione fa la forza, e basta guardare i numeri: nel 2023 Toyota ha sfornato 11,5 milioni di veicoli, contro i 4 di Honda, i 3,4 di Nissan e poco più di 1 milione di Mitsubishi.
Calcolatrice alla mano, la bestia a tre teste made in Japan avrebbe una potenza di fuoco di 8 milioni di unità e molte più possibilità di competere con la rivale nazionale e le contendenti internazionali. Tra queste citiamo, ovviamente, anche Stellantis, alle prese con una crisi altrettanto scottante. Il suo Ceo, Carlos Tavares, si è appena dimesso e la società deve ancora capire come aggiustare il tiro dopo un annus horribilis. La cavalcata trionfale delle auto elettriche cinesi, economiche e tecnologicamente all'avanguardia, unita alla pessima strategia aziendale, ha portato Stellantis a fare i conti con una realtà amara. E se all'orizzonte dovesse spuntare anche il Cerbero giapponese, significherebbe che il gruppo dovrebbe fronteggiare un agguerritissimo nemico in più.
Tornando al trio Honda-Nissan-Mitsubishi, c'è da dire che il loro obiettivo è chiaro: rispondere alla concorrenza delle case automobilistiche cinesi, recuperare il terreno perduto nel campo dei veicoli elettrici e, in generale, adattarsi alle regole non scritte dell'attuale industria automobilistica mondiale. Anche perché i marchi giapponesi sanno come si vincono partite del genere. Tra gli anni Sessanta e i primi Duemila, le auto made in Japan si sono trasformate in sinonimo di efficienza e affidabilità. Il problema è che, nell'ultimo trentennio, hanno gradualmente perso il loro legame emotivo con i consumatori più giovani e attenti alle ultime tendenze. Ecco che la fusione mira a ridefinire il posto del Giappone sul mercato automobilistico.
Il sogno? Far tornare Tokyo ad essere un'innovatrice culturale sul fronte dell'elettrico. La sfida è una specie di Everest. Le case automobilistiche cinesi come BYD e Dongfeng Motor stanno dominando il settore degli Ev, mentre Tesla è senza dubbio il leader in termini di prestigio culturale. Per riconquistare il loro status, Honda, Nissan e Mitsubishi dovranno riformulare se stesse, non solo come case automobilistiche funzionali e affidabili, ma anche come marchi di lifestyle. A proposito di Stellantis, la loro mossa ricorda la partnership strategica stretta tra Fiat Chrysler Automobiles e il Gruppo PSA per formare proprio Stellantis. I tre player giapponesi farebbero tuttavia bene a studiarsi il caso in questione per evitare di commettere gli stessi errori del Gruppo Stellantis...