Economia
Hsbc taglia 10 mila bancari. Le forbiciate dei grandi gruppi internazionali

La banca britannica, con sede a Hong Kong, Hsbc ha in programma altri 10.000 tagli di posti di lavoro, una decisa riduzione dell’organico della banca, che attualmente si attesta intorno alle 238 mila unità. Lo rivela Il Financial Times, secondo il quale i nuovi licenziamenti fano seguito al recente annuncio delle dimissioni dell'amministratore delegato e a quello di 4.000 tagli, a causa dell'indebolimento dello scenario internazionale. Si tratta di uscite riguardanti per lo più ruoli ben pagati, che fanno parte di una spinta alla riduzione dei costi da parte dell'amministratore delegato temporaneo, Noel Quinn.
Hsbc sta lottando per adeguarsi al calo dei tassi di interessi, alla Brexit e alla lunga guerra commerciale. La banca il mese scorso ha annunciato l'uscita shock del Ceo, John Flint a soli 18 mesi dal suo insediamento, senza rivelare i motivi della sua decisione. Inoltre ha rivelato che avrebbe tagliato il 2% della sua forza lavoro globale, pari a circa 4.000 unita' per lo piu' in ruoli dirigenziali.
A riguardo, la testata britannica cita una fonte anonima, secondo cui "sappiamo da anni che dobbiamo fare qualcosa per la nostra base di costo, la cui componente principale sono le persone. Ora stiamo finalmente prendendo il torno per le corna".
La scelta è in linea con quelle prospettate da numerosi player del settore: negli Stati Uniti, due colossi come Jp Mogan Chase e Wells Fargo hanno ridotto le loro previsioni di utile per il 2019 proprio in seguito all'ulteriore costo del denaro prospettato da parte delle banche centrali, mentre diversi istituti anche da questa parte dell'Atlantico hanno annunciato tagli.
La tedesca Commerzbank ha reso noto il mese scorso di puntare a una riduzione di 4.300 posizioni a tempo pieno e alla chiusura di 200 filiali, Deutsche Bank ha quindi annunciato 18 mila uscite, UniCredit 10.000 mentre la francese Societe Generale ne ha messe in contro 1.600. Nella prima metà dell'anno Hsbc - che secondo quanto riferito dal Financial Times non ha voluto commentare la notizia - ha visto il proprio utile dopo le imposte crescere del 18,1% a 9,9 miliardi di dollari.
Presentando i conti, il presidente Mark Tucker aveva definito la banca "in una posizione forte per quanto riguarda il compimento della propria strategia", citando comunque un contesto globale "sempre più complesso e sfidante".