Economia
Ia, una spesa da 600 mld l'anno per finanziare l'industria: rischio bolla
Anche se le principali aziende tecnologiche riuscissero a generare 10 miliardi di dollari all'anno ciascuna dall'IA, rimarrebbe comunque un divario di 500 mld
Ia verso la bolla speculativa: 600mld l'anno per sostenere le infrastrutture
Negli ultimi anni, i giganti della tecnologia hanno investito massicciamente nelle infrastrutture per l'intelligenza artificiale (AI), tuttavia i benefici economici non sono ancora stati pienamente realizzati, evidenziando così una significativa discrepanza nel valore percepito dagli utenti finali. Come riportato dal sito Key4biz, secondo David Cahn di Sequoia Capital, le aziende operanti nell'AI dovranno generare circa 600 miliardi di dollari all'anno per coprire i costi delle loro infrastrutture, come i datacenter.
Ad esempio, Nvidia ha registrato 47,5 miliardi di dollari in ricavi dall'hardware per datacenter, ma altre società come AWS, Google, Meta e Microsoft hanno anch'esse investito pesantemente nella loro infrastruttura AI nel 2023. Tuttavia, resta incerto se riusciranno a recuperare questi investimenti. Cahn avverte che c'è il rischio di una bolla finanziaria nell'IA, soprattutto considerando che per coprire i costi totali dei datacenter AI, sarebbe necessario raddoppiare i ricavi di Nvidia, tenendo conto di un margine lordo del 50% per gli utenti finali.
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Anche se le principali aziende tecnologiche riuscissero a generare 10 miliardi di dollari all'anno ciascuna dall'IA, rimarrebbe comunque un divario di 500 miliardi di dollari. Le sfide includono la possibile commoditizzazione del calcolo AI e la rapida svalutazione dei processori, che potrebbero influenzare negativamente le prospettive di profitto nel settore.
Nonostante l'intelligenza artificiale abbia un potenziale trasformativo significativo, il cammino verso la monetizzazione dei investimenti è complesso e lungo. Richiederà un'innovazione continua e la creazione di valore sostenuta nel tempo. Se le aspettative di profitti rapidi non vengono temperate, c'è il rischio di una bolla che potrebbe esplodere, con possibili conseguenze per l'economia globale.