Economia
Il Coronavirus rallenta le nozze dell'auto. Fca ed Exor crollano in Borsa
Le prospettive nere del settore auto, comparto ciclico per eccellenza e un allungamento delle tempistiche per il matrimonio da 45 miliardi di euro. Dopo aver annunciato la chiusura degli impianti europei da cui dipende un terzo della produzione del lingotto, Fiat Chrysler crolla ancora in Borsa e arriva a perdere oltre il 5% in una seduta in cui il settore auto non è tra i più penalizzati. Il titolo perde il 4,9% e traina in ribasso anche Exor che perde il 2,9% dopo essere partita in positivo. Secondo gli operatori, sull'andamento di Fca pesano le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore secondo cui, se l'operazione di fusione con Psa resta confermata nonostante le condizioni attuali dei mercati, i tempi potrebbero allungarsi vista l'emergenza coronavirus.
"Difficilmente i tempi riusciranno a essere rispettati con il risultato che il matrimonio e con esso le assemblee che devono formalmente approvare la fusione potrebbero slittare rispetto ai termini stabiliti inizialmente e fissati entro la fine dell'anno", scrive il quotidiano. "E con lo slittamento delle assemblee - aggiungono da una sala operativa - slittano anche i dividendi previsti dall'operazione per i soci". Tra cedole ordinarie e straordinarie infatti Fca distribuirà 6,6 miliardi di euro.
A Parigi, Peugeot perde il 2,6%. In Germania, il colosso mondiale delle quattroruote Volkswagen ha avvertito che il 2020 sarà un "anno difficile" a causa della pandemia, a differenza del 2019, che ha segnato un incremento dei ricavi per la maggior parte dei marchi appartenenti al gruppo. "La pandemia di coronavirus presenta delle sfide di natura operativa e finanziaria", ha commentato il Ceo del gruppo Volkswagen Herbert Diess, precisando che il "2020 si prospetta un anno difficile". Le vendite del marchio Volkswagen sono aumentate del 4,5% nel 2019, mentre quelle di Audi sono scese a causa del trasferimento interno delle societa' multibrand.
Le immatricolazioni di Skoda hanno registrato un incremento del 14,5% nel 2019. Anche le vendite del 2019 del marchio Seat sono aumentate. La casa automobilistica chiuderà temporaneamente gran parte dei propri stabilimenti in Europa e in Germania per far fronte alla diffusione della pandemia. La decisione e' arrivata a seguito dello stop alle attività produttive in Spagna e Italia annunciato già nella giornata di ieri. "Gran parte degli altri impianti in Germania e in Europa si stanno preparando a interrompere la produzione, probabilmente per due settimane", ha dichiarato Herbert Diess alla stampa.
"La diffusione del coronavirus sta avendo un impatto significativo sull'economia globale e non è chiaro in che modo e per quanto tempo interessera' anche il gruppo Volkswagen. Al momento è pressoche' impossibile fare una stima affidabile", si legge invece in un comunicato del chief financial officer, Frank Witter. Lo scorso mese, Volkswagen aveva previsto delle vendite stabili nel corso del 2020 con un margine dell'utile pretasse compreso tra il 6,5% e il 7,5%. Tuttavia, adesso anche queste previsioni sembrano essere incerte.