Economia
Il food & beverage resiste al Covid. Nei primi 10 mesi 2020 export +0,1%

Esportazioni complessive del Paese crollate del 12%
Si arenano su un faticoso +0,1% le esportazioni del food and beverage Made in Italy nei primi 10 mesi dell'anno passato (rispetto al 2019), anche se sono rimaste comunque in netto vantaggio rispetto al -12,0% delle esportazioni complessive del Paese.
Ma a novembre dovrebbero recuperare un po', portando il bilancio degli ultimi 11 mesi a oltre lo 0,1%. Si stima quindi che l'anno 2020 chiudera' per l'export in sostanziale pareggio. E' l'analisi di Federalimentare sui dati Istat per quanto riguarda l'export alimentare italiano nel mondo. La Federazione dell'Industria alimentare Italiana prevede per il 2021 un sostanziale recupero se - come ci si aspetta - l'Horeca riaprira' e recuperera' circa 1/3 di quello che e' il suo potenziale. In questo caso l'export del 2021 puo' non solo tornare ai livelli del 2019 ma fare di meglio e chiudere l'anno con un +3 punti percentuali rispetto al 2019.
C'e' da dire subito, sottolinea Federalimentare, che "i risultati del settore potevano essere migliori negli ultimi anni senza gli ostacoli artificiali che hanno incontrato, come l'embargo russo e le maggiorazioni daziarie Usa. Il settore auspica fortemente la loro rimozione e l'adozione su vasta scala di accordi commerciali bilaterali come quelli raggiunti dalla Comunita' col Canada, col Mercosur e col Vietnam, che rappresentano la strada elettiva per competere correttamente sui mercati". A registrare un inatteso calo tendenziale a due cifre dell'export agroalimentare (-13,2%), il mese di ottobre, che ha appiattito di colpo il trend sui 10 mesi. La brusca perdita di velocita' dell'export di settore e' stata innescata, soprattutto, dal mercato comunitario (UE).
Eppure quest'ultimo, nel corso dell'anno, aveva registrato un'apprezzabile solidita', segnando ancora sui 9 mesi un +2,7%, migliore del +2,1% a livello mondo. In particolare, mentre la Germania ha tenuto in qualche modo il passo, con un +6,3% sui 10 mesi dopo il +7,1% dei 9 mesi, la Francia e' scivolata in parallelo dal +3,8% al +0,4%, il Regno Unito dal +3,4% al +0,6%, la Spagna dal -5,3% al -11,4%. In realta', quasi tutti i mercati comunitari, comprendendo in essi sbocchi di peso come Paesi Bassi, Belgio e Polonia, hanno registrato marcate perdite di velocita'. Fa solitaria eccezione il piu' importante mercato europeo estraneo alla Comunita', la Svizzera, quinto sbocco assoluto da anni del nostro food and beverage, che anzi ha marginalmente rafforzato il proprio trend, salendo sui 10 mesi al +5,7%, dopo il +5,3% dei 9 mesi. La seconda ondata della pandemia ha inferto, percio', un colpo importante al mercato "domestico" della Comunita'.