Economia
Il grattacielo Intesa Sanpaolo in dialogo aperto con la città di Torino
Gros-Pietro:"Il grattacielo è un luogo aperto, centro propulsore di idee e attività, simbolo del legame della Banca con Torino"
Si inaugura la nuova stagione culturale e gastronomica nella serra bioclimatica del grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino
Oggi prende avvio un nuovo capitolo nella vita del grattacielo con la riapertura al pubblico di tutti gli spazi della serra bioclimatica. Intesa Sanpaolo ha infatti affidato allo Chef Marco Sacco, due stelle Michelin, patron del “Piccolo Lago” di Verbania, e già chef di Piano35 lo scorso anno, la gestione diretta dei piani alti del grattacielo secondo un progetto imprenditoriale che lo vedrà a tutti gli effetti titolare. L’accordo prevede, oltre a ristorante e lounge bar, che riapriranno al pubblico il prossimo 3 settembre, la gestione del suggestivo spazio al 36esimo piano disponibile in affitto per eventi privati.Qui, dove l’attività non si è mai interrotta, la Banca organizza mostre e iniziative culturali che registrano regolarmente il tutto esaurito, sotto la guida di Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici, nominato tra i consiglieri esecutivi di Intesa Sanpaolo Highline, la società che amministra gli spazi pubblici del grattacielo, tra cui l’Auditorium e i locali della serra bioclimatica.
Dalla sua apertura nella primavera 2015, il grattacielo è a poco a poco entrato nel cuore dei cittadini come simbolo della città, come ha voluto testimoniare anche il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro intervenendo alla presentazione tenutasi questa mattina. “Il grattacielo Intesa Sanpaolo è un luogo aperto, centro propulsore di idee e attività ed elemento identitario di Torino. Esso racchiude tante anime di Intesa Sanpaolo. Qui lavorano tutti i giorni oltre 2000 persone - dei circa 8200 occupati in Piemonte - dando il loro contributo quotidiano alla crescita della Banca e del Paese, qui sono in forze la Banca dei Territori, cuore dell’attività creditizia del Gruppo, l’Innovation Center, fiore all’occhiello in tema di innovazione fintech, e il centro di formazione al settimo piano che accoglie a Torino ogni anno 1800 dipendenti da ogni parte d’Italia”. Aggiungendo ai microfoni di Affaritaliani.it: "Il ristorante fa parte del grattacielo, una realizzazione unica in Europa tra gli edifici di grande altezza per i suoi livelli di sostenibilità, che è il frutto dell’intuizione di Enrico Salza, appoggiato da Giovanni Bazzoli, e realizzata da Renzo Piano, il quale ha insistito e ottenuto che il grattacielo fosse aperto alla città. Questo è stata una grande intuizione perché l'edificio è diventato un luogo di scambio culturale con Torino. Il ristorante è uno degli elementi che consentono di dialogare con la città e di ospitare eventi, e soprattutto è un punto nel quale abbiamo messo in evidenza le eccellenze dell’arte e della ristorazione”.
Sono 30mila le persone che nel 2018 hanno risposto con entusiasmo alle proposte culturali offerte da Intesa Sanpaolo, come l’esposizione dell’Adorazione dei Pastori di Juan Bautista Maíno dall’Hermitage di San Pietroburgo, le letture su Fruttero & Lucentini e Italo Calvino, il ciclo la Storia passa da Torino di Alessandro Barbero, le conferenze Immaginare il futuro con il premio Nobel per la pace Mohammad Yunus, il sociologo Sennett, il fisico Tonelli, oltre agli appuntamenti all’interno della programmazione dei grandi eventi cittadini tra cui Biennale Democrazia, Salone del Libro, MITO SettembreMusica, Torino Jazz Festival, Open House Torino. A tal proposito Michele Coppola ad Affaritaliani.it ha evidenziato:” Credo che la cosa più importante da condividere in relazione al grattacielo e al ruolo che ha avuto per la città di Torino è il suo essere diventato un luogo aperto che ha ospitato innumerevoli momenti di condivisione. Il grattacielo è un palcoscenico che ha alcuni luoghi rientrati a pieno titolo nell’immaginario collettivo di luoghi pubblici, che quindi appartengono alla città di Torino. Piano 35, il lounge bar, la sala espositiva, che noi chiamiamo Gallerie d’Italia Off, sono diventati luoghi che hanno catturato l’attenzione dei torinesi”.
“La prima volta che sono salito fin quassù, racconta Marco Sacco, istintivamente ho guardato il panorama e ho cercato le montagne che vedo ogni giorno dal mio Piccolo Lago, i miei punti di riferimento. Poi mi sono accorto di essere in un giardino e ho capito che c’è un filo invisibile che lega questo luogo a quello dove vivo, una specie di radice che si espande nel sottosuolo e che arriva fino a qui. Piano35 per me è proprio questo: un albero che affonda le sue radici nella medesima terra che calpesto ogni giorno da cinquant’anni”. Lo chef ha altresì commentato ad Affaritaliani.it: “Quello che secondo me non siamo ancora riusciti a trasmettere è che questo spazio è dedicato alla città, quindi il mio scopo sarà di portare la piemontesità attraverso l’offerta gastronomica, coinvolgendo anche tutte quelle realtà di artigianato del food&beverage che esistono a Torino. Che diventi un po' la piazza di tutti noi! Il mio primo obiettivo? Dare anima a questa struttura di Renzo Piano che è fantastica!”
Al lounge bar, al 37esimo e ultimo piano, Marco Sacco ha chiamato la Barlady Cinzia Ferro, nome di prestigio nel mondo della miscelazione, la cui creatività è da sempre ispirata dalla sua passione per l’arte. Dall’autunno, la serra bioclimatica godrà inoltre di un ingresso e un ascensore dedicati. Alla presentazione è intervenuto anche Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso, partner di Intesa Sanpaolo in Imprese Vincenti, iniziativa dedicata alle migliori realtà imprenditoriali italiane, che ha sottolineato: “Gambero Rosso è da sempre concentrata nella ricerca e nel supporto alle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese con attività in Italia e nei cinque continenti dove la cucina italiana è cresciuta, ma può ambire a ulteriori successi. La partnership con Intesa Sanpaolo nel programma Imprese Vincenti ci onora e ci motiva a raggiungere nuovi obiettivi ed essere presenti in questa importante iniziativa nella sede torinese della Banca ne è la prova”.