Economia

Il Ponte come opportunità di sviluppo dell’area dello Stretto di Messina

di Marco Foti

La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina si delinea quindi come missione prioritaria per lo sviluppo del territorio

La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina si delinea quindi come missione prioritaria per lo sviluppo del territorio integrato metropolitano, che non può prescindere da un sistema di trasporti garante di una risposta efficiente ed adeguata agli standard nazionali ed europei rispetto il trend crescente della domanda di mobilità e, soprattutto, rispetto uno stato attuale (livello offerto dai servizi di mobilità) insufficiente e non all’altezza delle esigenze dell’area metropolitana.

Una pianificazione coordinata della politica dei trasporti nell’area integrata dello Stretto è essenziale per garantire la corretta funzionalità della mobilità, motore di sviluppo fondamentale dell’economia locale e metropolitana. La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina risponde a questa necessità che trova una sua risposta nei dati analizzati dalla Struttura di Missione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile sulla domanda di mobilità:

L’attuale assenza di un attraversamento stabile dello Stretto di Messina incide in modo differenziato sui diversi segmenti di domanda di mobilità (passeggeri e merci), in quanto il tempo medio di attraversamento attuale dello Stretto di Messina (40-60 minuti) è paragonabile al tempo di viaggio che un’automobile impiega per percorrere quasi 100 km (300 km se si considera anche l’equivalente in tempo del pedaggio)”.

La realizzazione della più importante opera infrastrutturale del Paese permetterà, dopo decenni di attesa, di completare il famoso “Corridoio Scandinavo – Mediterraneo” che si estende dal confine russo-finlandese e dai porti finlandesi di HaminaKotka, Helsinki e Turku-Naantali a Stoccolma, attraverso “un’autostrada del mare”, passando per la Svezia meridionale, la Danimarca, la Germania (collegamenti con i porti di Brema, Amburgo e Rostock), l’Austria occidentale, l’Italia (collegamenti con i porti di La Spezia, Livorno, Ancona, Bari, Taranto, Napoli e Palermo) fino a raggiungere Malta. Un attraversamento stabile che si rende necessario per collegare in maniera efficace, efficiente e sostenibile il territorio siciliano con il resto della Nazione, con l’Europa e con i traffici internazionali del Mediterraneo, senza tralasciare, come già anticipato, il completamento di una infrastruttura strategica transeuropea che parte dal Baltico e termina nella città metropolitana di Palermo.