Il turismo cresce ma Alitalia brucia 200 milioni in due mesi
CRISI ALITALIA. PERDITE DI 200 MILIONI IN DUE MESI
In un mercato, quello del trasporto aereo quantomeno vivace, il 'carrozzone' volante Alitalia si è 'fumato', nei primi due mesi dell'anno, un valore pari a un terzo del prestito ponte (600 milioni di euro) garantitole dal Governo a maggio.
Un prestito concesso a tutta velocità per evitarne la chiusura, il fallimento e il successivo licenziamento dei quasi 12000 dipendenti.
Ossigeno vitale per continuare ad operare nell'attesa di un nuovo compratore che molto probabilmente non vorrà fare il deal senza chiedere un piano 'lacrime e sangue'.
CRISI ALITALIA. PERDITE DI 200 MILIONI IN DUE MESI
E' questa la triste situazione economica degli aerei tricolori evidenziata nel dati della situazione contabile alla data del 28 febbraio.
A gennaio e febbraio la compagnia di bandiera ha accumulato perdite per oltre 200 milioni accumulando una passività totale pari a circa 3.5 miliardi.
E tutto questo risulta maggiormente negativo se lo si inquadra in un mercato del trasporto aereo che si sta muovendo in un trend in crescita. Un trend che sembra essere ancora superiore a quello, già buono, dello scorso anno.
Nel 2016 infatti nonostante la ripresa non fosse ancora consolidata in Italia hanno volato sui cieli italiani ben 160 milioni di passeggeri , un milione di tonnellate di merci e 1 milione e mezzo di movimenti aerei.
CRISI ALITALIA. TURISMO IN CRESCITA
E tutto questo in parallelo con una crescita esponenziale del turismo nel Bel Paese.
Conseguentemente, in questo contesto buono, sono cresciuti i ricavi di molte compagnie aeree. Tra queste spiccano Air Berlin, Lufthansa, Ryanair e dentiCondor.
In questo momento il Governo è preso da molte altre priorità, prima fra tutte l'emergenza migranti, e il problema Alitalia,è solo spostato leggermente in avanti, a fine luglio quando arriveranno ai tre commissari le offerte d'acquisto.
CRISI ALITALIA.DIPENDENTI PAGANO PER GLI ERRORI MANAGERIALI
In ogni caso il tema del taglio degli sprechi nella Compagnia sarà prioritario per il Governo, il sindacato e per i dipendenti.
Dipendenti che pagano le conseguenze di una gestione manageriale e politica degli ultimi anni assolutamente disastrosa.
Una gestione incapace di nominare al comando manager seri e professionali, ma solo emanazioni inutili del sistema di Governo.