Economia
Alessia Solidani si espande e apre la Milano Salon srl. La parrucchiera di Ilary Blasi a processo per frode fiscale
L'imprenditrice 50enne, rinviata a giudizio per reati tributari, secondo la Procura non ha versato somme dovute all’erario per un totale di circa 365mila euro
Alessia Solidani espande il suo business con Milano Salon, ma è sotto processo per frode fiscale
Il rinvio a giudizio per reati tributari non ferma la nota hair styilist romana Alessia Solidani conosciuta dal grande pubblico perché nel documentario “Unica” su Ilary Blasi, sua grande amica nonché storica cliente, le avrebbe fatto da “spalla” per il famoso caffè consumato nella casa milanese di Cristiano Iovino. Qualche settimana fa, infatti, la Solidani, proprietaria nella Capitale di cinque saloni di bellezza, s’è presentata infatti ai Parioli nello studio del notaio Fabrizio Ruffo con Ettore Ponzuoli, il fratello Andrea e Maria Rita Stanisci.
E’ stata così costituita la nuova Milano Salon srl che ha come oggetto “l’attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino, il servizio di acconciatura interna ed esterna alle spose, il make up sposa per cinema, teatro e altri eventi”, nonché la vendita di prodotti cosmetici. Della newco, di cui amministratore unico è stato nominato Andrea Ponzuoli, il fratello Ettore ha il 45% e la Solidani e la Stanisci il 25% ciascuna. La nascita della Milano Salon segue quella della Parioli Salon srl avvenuta a fine del 204, con la stessa compagine sociale.
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I principali business della Solidani sono raggruppati nella Moumi srl che nel 2023 ha fatturato 902mila euro e nella Talenti Salon srl (790mila euro). L’hair styilist, come detto, è stata appena rinviata a giudizio per reati tributari dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale capitolino. La 50enne imprenditrice secondo la Procura non ha versato somme dovute all’erario per un totale di circa 365mila euro, tra il 2018 e il 2019, “utilizzando in compensazione - si legge nel capo di imputazione - crediti inesistenti derivanti da un’inesistente attività di ricerca e sviluppo”. Il processo inizierà a febbraio dell’anno prossimo davanti al Tribunale monocratico di Roma.