Economia

Inflazione,Draghi rivede le stime. Rumors. Italia al riparo nonostante il voto

Ecco perché l'andamento al rilento dell'inflazione consentirebbe all'Italia di gestire con più tranquillità sui mercati l'appuntamento elettorale e...

Il mancato rally del petrolio (oggi ancora in frenata sotto i 47 dollari al barile), nonostante l'accordo in sede Opec sulla proroga dei tagli alla produzione e le tensioni in Medio Oriente che hanno l'epicentro in Qatar, pare servire un prezioso assist all'Italia. Già, perché secondo alcune indiscrezioni rilanciate da Bloomberg, domani la Banca centrale europea, a conclusione del meeting di due giorni che si apre oggi a Tallin, potrebbe tagliare l'outlook sull'inflazione a causa dei minori prezzi dell'energia portandolo all'1,5% per tutti e tre gli anni 2017-2018-2019 a fronte delle precedenti stime dell'1,7% per il 2017, dell'1,6% per il 2018 e dell'1,7% per il 2019, previsioni rilasciate a marzo. Indiscrezioni che ovviamente dovranno essere confermate domani quando la Bce svelerà le nuove proiezioni del proprio staff su crescita e inflazione.

Renzi
 

Visto che il dato di maggio sull'inflazione core è tornato allo 0,9%, la revisione delle proprie stime da parte di Francoforte significherebbe che la sostenibilità della ripresa del percorso dell'inflazione verso il target del 2% è ancora molto lontana.

Questo vuol dire che il processo di normalizzazione della politica monetaria da parte della Bce non è dietro l'angolo, con l'Eurotower che con molta probabilità potrebbe continuare, spiegano gli analisti finanziari, l'acquisto di titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona (e quindi anche di Btp) al ritmo di 60 miliardi di euro oltre non soltanto alla fine del 2017, ma anche al primo trimestre del 2018 e fino ad anno inoltrato. Un ombrello finanziario non da poco per la situazione italiana, essendo il nostro Paese un osservato speciale dai mercati e che potrà così affrontare con una certa tranquillità anche l'eventuale instabilità politica post-voto se le forze politiche dovessero fare dietrofront sul voto anticipato e optare per la scadenza naturale della legislatura. 

Il tapering sarebbe, insomma, rimandato a data da destinarsi, mentre molti analisti cominciavano a temere che a settembre sarebbe stata tracciata una sorta di road map per diminuire gli acquisti di bond governativi.

grillo campidoglio 02
 

E' per questo che, nonostante gli attentati dell'Isis in Iran, le elezioni di domani in Gran Bretagna e la testimonianza di Comey al Senato Usa per l'inchiesta Russiagate che potrebbe terremotare la presidenza americana, le Borse europee hanno proceduto spedite al rialzo per gran parte della seduta (solo nel finale con il petrolio in forte frenata, spesso letto dagli investitori come indicatore di un rallentamento dellìeconomia mondiale, hanno girato al ribasso) e l'euro si è svalutato nei confronti delle principali monete internazionali (perché lo scenario di rialzo dei tassi Ue si allontana).

Gli analisti spiegano l'allargamento odierno dello spread Btp-Bund sopra i 200 punti base in apertura di seduta sul mercato secondario con i timori di elezioni anticipate, timori che hanno impattato sul calo del rendimento dei decennali italiani che in termini di costo di finanziamento, sono ai livelli raggiunti ad aprile. Il Tesoro ha annunciato oggi l'emissione via sindacato di titoli a scadenza trentennale, ma per gli gli investitori potrebbe non essere il momento migliore per un asset del genere in portafoglio, dal momento che "la tendenza del mercato nella giornata di oggi va generalmente a svantaggio dei Paesi periferici dell'Unione europea". 

Crescita europea a parte, per la conferenza stampa di domani di Mario Draghi, gli addetti ai lavori, che soppeseranno ogni parola del banchiere centrale con un'attenzione ancora maggiore rispetto al solito per rilevare eventuali modifiche che lascino pensare a cambi di rotta nei prossimi mesi, non si aspettano grossi cambiamenti rispetto a quanto comunicato nell'ultima riunione della Bce. A maggior ragione alla luce dell'andamento dell'inflazione che sembra ritardare l'appuntamento con il processo di sostenibilità, tratto fondamentale per la Bce da cui partire per decidere di azionare le leve della politica monetaria.