Economia
Inflazione giù, spesa su: il trucco nascosto nei prezzi degli alimentari
Cala lievemente l'inflazione ad agosto ma i beni alimentari sono ancora alle stelle: basta prosciugare le tasche degli italiani
La gente si è stufata di sentirsi dire che l’inflazione è stata abbassata dai livelli record di inizio anno. Commento
Gli ultimi dati Istat dicono che ad agosto l’inflazione ha raggiunto il 5,5% annuo (5,3% in UE), mentre a luglio era al 5,9%. Tuttavia l’”inflazione alimentare”, chiamiamola così, è ancora al 9,6%. Si tratta di una differenza di ben 4,1 punti percentuali. Un numero in cui è nascosto tutto il profondo disagio degli italiani in generale, ma dei ceti meno abbienti in particolare. È del resto ben noto che l’aumento dell’inflazione colpisce maggiormente i poveri che non comprano –in genere- Maserati e gioielli ma devono vedersela ogni giorno con la spesa e le bollette.
Tuttavia lo Stato cerca di nascondere il dato sulla spesa alimentare e presenta solo quello calcolato su un ben determinato paniere che conteggia anche i sigari di tabacco pregiato e altre amenità simili. Oltretutto, anche restando nella inflazione comunemente intesa, ci sono beni che giganteggiano, come le bollette elettriche e del gas e i consumi per la benzina, con quest’ultima che sta toccando valori stellari.
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Giorgia Meloni in campagna elettorale aveva detto che avrebbe tolto le accise che servono ancora a pagare le guerre coloniali italiane. In Rete gira un celebre post con tanto di video in cui lei va a mettere la benzina e fa notare che solo una parte degli euro finisce nel serbatoio mentre l’altra se la prende lo Stato.
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Tuttavia le accise sono rimaste perché poi allo Stato i soldi servono.