Economia

Inflazione giù, spesa su: il trucco nascosto nei prezzi degli alimentari

Di Giuseppe Vatinno

Cala lievemente l'inflazione ad agosto ma i beni alimentari sono ancora alle stelle: basta prosciugare le tasche degli italiani

La gente si è stufata di sentirsi dire che l’inflazione è stata abbassata dai livelli record di inizio anno. Commento 

Gli ultimi dati Istat dicono che ad agosto l’inflazione ha raggiunto il 5,5% annuo (5,3% in UE), mentre a luglio era al 5,9%. Tuttavia l’”inflazione alimentare”, chiamiamola così, è ancora al 9,6%. Si tratta di una differenza di ben 4,1 punti percentuali. Un numero in cui è nascosto tutto il profondo disagio degli italiani in generale, ma dei ceti meno abbienti in particolare. È del resto ben noto che l’aumento dell’inflazione colpisce maggiormente i poveri che non comprano –in genere- Maserati e gioielli ma devono vedersela ogni giorno con la spesa e le bollette.

Tuttavia lo Stato cerca di nascondere il dato sulla spesa alimentare e presenta solo quello calcolato su un ben determinato paniere che conteggia anche i sigari di tabacco pregiato e altre amenità simili. Oltretutto, anche restando nella inflazione comunemente intesa, ci sono beni che giganteggiano, come le bollette elettriche e del gas e i consumi per la benzina, con quest’ultima che sta toccando valori stellari.

LEGGI ANCHE: L'inflazione rallenta e scende al 5,5%. Calo drastico dei nuovi occupati

Giorgia Meloni in campagna elettorale aveva detto che avrebbe tolto le accise che servono ancora a pagare le guerre coloniali italiane. In Rete gira un celebre post con tanto di video in cui lei va a mettere la benzina e fa notare che solo una parte degli euro finisce nel serbatoio mentre l’altra se la prende lo Stato.

GUARDA IL VIDEO DI MELONI 

Tuttavia le accise sono rimaste perché poi allo Stato i soldi servono.