Economia

Intesa, le commissioni spingono gli utili: 1,5 miliardi, oltre le attese

Gli analisti si attendevano un miliardo di profitti

Commissioni e andamento dei costi migliore del previsto spingono gli utili trimestrali di Intesa-Sanpaolo che superano il consensus degli analisti (che si attendevano un miliardo di euro di profitti) e raggiungono quota 1,5 miliardi, in crescita del 31,7%. Numeri che spingono subito in Borsa il titolo della banca che dopo una fiammata iniziale sopra il 2% viaggia in rialzo dell’1,5% a 2,34 euro. L’istituto "si attende un utile netto ampiamente superiore a 3,5 miliardi di euro" per il 2021.

Inserendo i risultati di Ubi anche in quelli del 2020 per rendere omogenea la base di confronto, i proventi operativi netti del trimestre calano del 2% e gli interessi netti del 4,3%, mentre le commissioni nette sono in rialzo dell'8,9%. Performance che ha permesso al gruppo, ha sottolineato l’amministratore delegato Carlo Messina, di mettere a segno ”il miglior primo trimestre di sempre per le commissioni".

In crescita del 20,2% a 2,6 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income salito al 46,6%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 a regime, al netto di oltre un miliardo di dividendi maturati nel primo trimestre, si attesta al 14,4% ed è “largamente superiore ai requisiti normativi” (il dato pro forma è pari al 15,7% considerando tra le altre cose anche l'assorbimento totale delle dta per l'affrancamento del goodwill e per le rettifiche su crediti).

Più che raddoppiato il risultato dell'attività di trading, pari a 387 milioni dai 170 dello scorso anno. Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 402 milioni di euro, contro gli 1,4 miliardi del quarto trimestre 2020 e i 538 milioni del primo trimestre 2020. Passando allo stato patrimoniale, i finanziamenti verso la clientela sono pari a 463 miliardi, in aumento dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2020 (-0,5% da marzo 2020).

Il complesso dei crediti deteriorati ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 10,5 miliardi, in calo del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2020. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.175 miliardi (+1,1% da dicembre 2020 e +11,1% rispetto al 31 marzo 2020), con raccolta diretta a 523 miliardi (rispettivamente -0,4% e +5,1%).

Quanto ai risultati delle singole divisioni, la Banca dei Territori nel primo trimestre ha registrato un utile di 233 milioni (+33,1%), la divisione Imi Corporate&investment banking 638 milioni (-25,2%), le controllate estere 121 milioni (-15,4%), il Private banking 389 milioni (+71,4%), l'asset managment 161 milioni (+61%), l'assicurazione 213 milioni (+33,1%).

"Grazie alla significativa riduzione dei costi operativi (- 2,6% rispetto al primo trimestre 2020) - ha spiegato ancora Messina - i nostri livelli di efficienza migliorano ulteriormente con un cost/Income del 46,5%, uno dei migliori in Europa. Il common equity ratio è salito al 15,7% e porta la nostra patrimonializzazione, già molto solida, a livelli ancora più elevati”.

"E' un buon inizio dell'anno", sintetizza in una nota Citi evidenziando "il buon insieme di risultati" con un progresso della redditività organica (commissioni, costi) e rettifiche su crediti migliori delle attese. Relativamente alla politica dei dividendi Intesa prevede, subordinatamente alle indicazioni della Bce e in linea con il proprio piano industriale, una distribuzione cash da riserve, corrispondente a un payout ratio del 75% sul 2020 (possibilmente entro la fine del 2021), considerando anche i dividendi da distribuire nel mese in corso, e del 70% sui risultati del 2021, da distribuire in parte come acconto nell'anno in corso.