Intesa Sanpaolo: l'export dei distretti lombardi segna +5,8% nel II semestre
L'aggiornamento trimestrale del Monitor Distretti Lombardia evidenzia una crescita di 351 milioni di euro di export rispetto al 2018
Ancora segnali positivi sono giunti dalle esportazioni dei distretti tradizionali lombardi nel secondo trimestre 2018: secondo uno studio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo la crescita tendenziale ammonta al 5,8% a valori correnti, quantificabile in 351 milioni di euro di export in più rispetto al corrispondente periodo 2017.
I mercati maturi si sono confermati il motore trainante del risultato, grazie ad una crescita tendenziale del 7,2% tra aprile e giugno. Alcuni tra gli sbocchi commerciali più trainanti del 2017 continuano a registrare un buon andamento dell’export anche nel corso del 2018. Si tratta, nello specifico, di (in ordine di importanza per controvalore di export): Germania (+8,2%), Francia (+4,6%), Stati Uniti (+11,1%). Ancora positiva, ma su ritmi di crescita meno intensi, la performance della Spagna (+0,9%). Buoni risultati di export sono stati messi a punto anche in Svizzera, Austria, Paesi Bassi e Belgio. Il secondo trimestre 2018 ha visto, inoltre, una ripresa di slancio delle esportazioni destinate ai mercati emergenti, nell’ordine di un +3,4%, dopo il rallentamento del primo trimestre. Si conferma in crescita la Cina (+14,5%). Particolarmente dinamiche anche le esportazioni in Polonia (+6%). Positivi i risultati di export in India e nei paesi dell’Est Europa (Repubblica Ceca, Romania, Croazia). Si è poi osservata una ripresa delle esportazioni verso la Federazione russa, ma non di portata tale da compensare il calo del primo trimestre.
Particolarmente dinamiche anche le esportazioni in Polonia (+6%). Positivi i risultati di export in India e nei paesidell’Est Europa (Repubblica Ceca, Romania, Croazia). Si è poi osservata una ripresa delle esportazioni verso la Federazione russa, ma non di portata tale da compensare il calo del primotrimestre. Tra i distretti best performer, che si posizionano ai primi dieci posti della classifica regionaleper evoluzione dell’export nel secondo trimestre 2018, compare innanzitutto la Gomma del Sebino bergamasco (+15,9%), dove è saldo il contributo della domanda tedesca. Seguono Metalli di Brescia (+15,7%) e Lavorazione dei metalli Valle dell’Arno (+13,3%), dove gli StatiUniti sono stati un importante attivante dei prodotti della metallurgia, accanto ai mercati core dell’Unione Europea. I tre distretti della meccanica strumentale di Bergamo (+9%), Varese (+6,7%) e Brescia (+6%) stanno beneficiando, in linea generale, di un momento congiunturalefavorevole, derivante dal passaggio ai sistemi produttivi 4.0 e vantano un panel di mercati disbocco maturi ed emergenti che si fa sempre più ampio.
Chiudono la classifica dei bestperformer il distretto dei Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+7,3%), forte di un aumento sostenuto delle vendite sul mercato statunitense, e i due distretti del legno. Il Legno di Casalasco-Viadanese (+9,6%) è specializzato in semilavorati che sono attivati, perlopiù, dalla domanda europea; il Legno e arredamento della Brianza (+5,3%), invece, può vantareproduzioni di fascia medio-alta la cui qualità è apprezzata a livello internazionale. Nel trimestre aprile-giugno si è osservata, in particolare, una ripresa della domanda dei mercati del lusso, come Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Le esportazioni dei poli tecnologici, soggette a maggiore volatilità rispetto a quelle dei distrettitradizionali, hanno registrato un calo del 7,4% nel secondo trimestre 2018, a valori correnti, quantificabile in circa 226 milioni di euro di export in meno. La contrazione delle vendite sipresenta circoscritta al Polo farmaceutico lombardo e al Polo aeronautico di Varese, che ad ognimodo chiudono una performance positiva su base semestrale. In crescita moderata, nel trimestreaprile-giugno, l’export del Polo Ict e del Biomedicale di Milano.
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