Investimenti, il credito d'imposta sarà esteso agli stabilimenti termali - Affaritaliani.it

Economia

Investimenti, il credito d'imposta sarà esteso agli stabilimenti termali

Eduardo Cagnazzi

Jannotti Pecci (Federterme) ad HospitalitySud: "Ciascuna impresa potrà richiedere fino a 200mila euro a fondo perduto per riqualificare le strutture".

Arriva una boccata d’ossigeno per le aziende termali italiane. Il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture sarà esteso agli stabilimenti termali. La prossima settimana la Conferenza unificata esaminerà lo schema di decreto interministeriale che ammette gli stabilimenti termali, inclusi quelli annessi agli alberghi, a fruire del credito d’imposta per la riqualificazione. “Abbiamo lavorato sin dalla Finanziaria 2017  per raggiungere questo risultato. Finalmente ci siamo riusciti con un percorso automatico, nonostante le difficoltà in cui si dibatte il Paese”, ha affermato il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, intervenuto oggi a Napoli alla cerimonia inaugurale di HospitalitySud (Stazione marittima, 27-28 febbraio), la rassegna ideata da Ugo Picarelli, amministratore di Leader e dedicata al mondo dell’hotellerie e dell’accoglienza alberghiera. Il credito d’imposta, ha sottolineato Jannotti Pecci, potrà essere usato dalle imprese anche per la realizzazione di piscine termali e per l’acquisizione di attrezzature e apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle attività legate al benessere psico-fisico. Le risorse complessivamente disponibili sono pari a 120 milioni di euro. Ogni impresa potrà richiedere fino al 65% degli investimenti fatti nel 2018, per un importo massimo di 200mila euro. “Si tratta di uno strumento importante che favorisce gli investimenti in un settore fortemente esposto alla concorrenza internazionale. Il termalismo terapeutico e del benessere è un patrimonio per il Paese che, però, va valorizzato e messo a frutto per lo sviluppo dei territori, le località termali costituiscono una componente essenziale del sistema turistico italiano poichè ogni anno ospitano quasi 13 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, di cui sei milioni relativi a turisti stranieri. Ci auspichiamo che questa misura sia seguita da ulteriori segnali di attenzione per sviluppare un modello di welfare termale considerato un’eccellenza sia per gli aspetti curativi, sia per la crescita di un turismo del benessere sostenibile”.