Economia
Ipo, la "febbre" del dopo Covid. Ecco le aziende pronte a quotarsi in Borsa
La nuova “febbre da Ipo” sta contagiando le Borse di Usa, Ue e Asia. Ai nastri molte quotazioni: UniVersal, Vantage Towers, Deliveroo, Drs. Anche in Italia
C’è Deliveroo, l’azienda di consegne a domicilio che ha scelto Londra per collocarsi sul mercato (valore circa 7 miliardi) ma che rischia un contraccolpo se le richieste di assunzione portate avanti in Italia dovessero essere copiate da altri paesi europei. C’è Leonardo, che punta a una quotazione lampo di Drs. C’è Piteco, società che fa parte del gruppo Deda e che è pronto a portare allo Star i suoi servizi di tesoreria avanzata. E poi ancora Vodafone, che ha fissato la forchetta di prezzo per l’Ipo di Vantage Towers a 22,5-29 euro, per un controvalore fino a 14,7 miliardi.
In ambito sostenibilità, Nio Xpeng e Li Auto, tre costruttori di auto elettriche, hanno avviato le procedure per il secondo listing alla Borsa di Hong Kong. Tornando all’Italia, l’Eni è pronta a quotare in Borsa il settore retail e rinnovabili, per ripagare gli oltre 4 miliardi di investimenti profusi per una strategia di decarbonizzazione.
Tutti i settori si stanno muovendo: quelli più tradizionali, come la musica, con la quotazione da parte di Vivendi di Universal Music; le etichette per il vino, con il futuro ingresso in Borsa di Fedrigoni; l’industria farmaceutica con Stevanato; l’abbigliamento con Dr Martens si è quotato a inizio febbraio a Londra; l’automotive con la possibile discesa in campo di Porsche.
Ma anche le innovazioni in ambito industriale volano: l’auto elettrica negli Stati Uniti ma anche in Arabia con Lucid; i microrobot di Seco alla Borsa di Milano e l’intelligenza artificiale di Almawave (appena ammessa sull'Aim, con prezzo a 4,25 euro e debutto giovedì).
Ce n’è veramente per tutti i gusti (e per tutte le tasche). La rotta è decisamente tracciata e andrà avanti così almeno per tutto il 2021. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile recuperare la liquidità necessaria per restare in piedi. Sacrificare un pezzetto di sovranità in cambio della permanenza sul mercato. In fin dei conti, uno scambio equo.