Economia
Italgas, 7,9 miliardi di investimenti. Gallo guarda alla Grecia
Italgas rilancia sugli investimenti per adeguarsi agli obiettivi europei sulla transizione energetica e sulla decarbonizzazione. A poco piu' di 6 mesi dal piano al 2026 dello scorso ottobre l'amministratore delegato Paolo Gallo ha esteso l'arco di copertura al 2027, portando il totale degli investimenti da 7,5 a 7,9 miliardi di euro. L'obiettivo e' di "estendere il network, completare la trasformazione digitale e guidare la transizione energetica, dando impulso allo sviluppo di gas rinnovabili e all'efficienza energetica".
Due miliardi saranno dedicati alle gare Atem e oltre 1,4 alla digitalizzazione delle reti, con un incremento del 32%, puntando a completare l'intervento entro il 2022. Italgas punta a ridurre del 30% le emissioni di gas a effetto serra e del 25% il consumo energetico in linea con gli obiettivi dell'Ue. Confermata la politica dei dividendi fino al 2023 che prevede la distribuzione di una cedola al meglio tra una base di 25,6 centesimi del 2019 aumentati del 4% annuo e il 65% dell'utile netto rettificato per azione. Il 2021 si chiudera' con investimenti tecnici tra gli 850 e i 900 milioni di euro e ricavi superiori a 1,35 miliardi, con un margine operativo lordo di circa "1 miliardo di euro", ha spiegato il direttore finanziario Gianfranco Amoroso, e un utile operativo compreso tra 560 e 580 milioni.
L'indebitamento netto, inclusivo degli impatti dell'Ifrs 16, e' atteso a circa 5 miliardi di euro. Con il completamento delle gare invece Italgas prevede di raggiungere un fatturato di circa 2,1 miliardi di euro al 2027, con un margine operativo lordo stimato di circa il 1,6 miliardi. La 'leva finanziaria', ossia il rapporto tra debito e patrimonio, dovrebbe attestarsi poco sopra al 60%. "La quota piu' rilevante degli investimenti del Piano - ha sottolineato Gallo - e' destinata al repurposing dei 73mila km di network e alla sua ulteriore estensione verso territori non ancora raggiunti, anche per sostenere lo sviluppo del biometano, atteso per questa decade, e degli altri gas rinnovabili come l'idrogeno verde" con un possibile aggancio al Pnrr.
Poi c'e' l'efficienza energetica. Italgas e' interessata ad "acquisire nuove competenze" anche con ulteriori acquisizioni dopo quella recente della torinese Ceresa, valorizzata 22 milioni. La Esco (Energy Saving Company) appena acquisita si annuncia come la prima di una serie di operazioni per le quali e' previsto un investimento fino a 100 milioni di euro. Sul tavolo ci potrebbero essere opportunita' nella distribuzione del gas, escludendo l'Atem Roma 4 per motivi di Antitrust, e dell'acqua potabile.
Ma la vera chiave di volta sono le gare Atem, che nella seconda meta' dell'anno potrebbero essere 4. Fuori dai confini nazionali invece c'e' la gara in Grecia per la privatizzazione di Depa. Il 15 luglio scade il termine per presentare le offerte e Italgas e', secondo Gallo, "l'operatore migliore" forte anche dell'esperienza in Sardegna, dove in poco piu' di due anni e' arrivato il metano ed e' vicina al termine la costruzione della "rete piu' moderna del Paese".