Economia
Italia: 1 minore su 3 a rischio povertà, come in Bulgaria, Grecia e Romania
Povertà minorile in Italia
In Italia, un minore su tre è a rischio povertà o esclusione sociale, come in Bulgaria, Grecia e Romania. Nell’Unione Europea, il dato scende a un minore su quattro. L’Italia è quindi al quarto posto tra i quattro paesi Ue in cui la situazione è peggiore. Questi sono i risultati si uno studio della Corte dei Conti europea sulla lotta contro la povertà infantile, da cui emerge che “è necessario rendere più mirato il sostegno della Commissione”, anche se la competenza in questo campo è degli stati membri.
I dati si riferiscono al 2018, quando ancora la pandemia di Covid-19 non aveva messo in crisi l’economia europea, dunque “è probabile che la povertà infantile dilaghi ulteriormente”, ha osservato Tony Murphy, il componente della Corte dei Conti europea responsabile della relazione. Lo studio mette in evidenza che “i minori in stato di povertà non costituiscono esplicitamente un gruppo di destinatari per il sostegno dell’Ue”. Motivo per cui, si legge nel rapporto, “non è noto l’ammontare dei fondi assegnati direttamente alla lotta contro la povertà infantile né cosa sia stato realizzato in questo campo” nell’Ue.
I Paesi in cui la situazione è meno critica sono la Danimarca, l’Olanda, la Repubblica Ceca e la Slovenia: i minori a rischio povertà ed esclusione sono uno su sei. Le prospettive di miglioramento, a causa della pandemia, sono limitate. Secondo le stime della Commissione il tasso di disoccupazione nella zona euro aumenterà dsal 7,5% del 2019 al 9,5% circa nel 2020 e all’8,6% nel 2021.
In Italia la lotta alla povertà infantile è articolata, sfrutta i fondi europei e si basa su programmi operativi nazionali e regionali, e prevede anche programmi mirati. “Il programma operativo nazionale sull’integrazione sociale — osserva lo studio — finanzia i servizi sociali a sostegno dei minori e delle loro famiglie (ad es. sostegno socio-educativo, sostegno alla genitorialità e servizi di mediazione familiare). Inoltre tali servizi comprendono il sostegno ai genitori con esigenze complesse e ai nuclei familiari con figli al di sotto dei 1 000 giorni di vita”. Il numero di minori raggiunti negli ultimi anni è in aumento. Tra le iniziative messe in campo c’è anche il Fondo specifico per il contrasto della povertà educativa minorile nato nel 2016 e alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria.